Cantone si dice indignato per la condanna inflitta all'Italia per la Diaz. La risposta di Antigone

torturaRaffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, si è detto indignato per la condanna inflitta all'Italia in merito alle torture della Diaz (qui le dichiarazioni).
Questa di seguito la nostra risposta.

Ad essere indignato non dovrebbe essere Cantone ma i cittadini italiani, sia quelli che per ottenere giustizia si sono dovuti rivolgere alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo invece che ai tribunali del loro paese, sia tutti gli altri che si trovano a vivere in un Paese che, dopo oltre 26 anni, non rispetta gli impegni assunti con le Nazioni Unite dando seguito alla ratifica della convenzione contro la Tortura.

Il reato di tortura serve a punire i responsabili con pene proporzionate al reato commesso che, nel caso della tortura, è tra i più gravi imputabili ad un funzionario delle forze di polizia. Ancora una volta va ribadito che avere il reato di tortura non va a colpire i tanti poliziotti democratici che svolgono ogni giorno il loro lavoro nel rispetto delle persone, ma quanti infangano quella stessa divisa con atti criminosi e contrari ai diritti umani.

Antigone è in prima linea per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale e ha raccolto, finora, oltre 50.000 firme di cittadine e cittadini italiani.
Chiediamo al Senato di fare non presto ma prestissimo ad approvare la legge, ricordando che la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ci ha condannati - nel caso Diaz - anche per non avere un'adeguata legislazione interna.

Firmate la petizione ---> www.change.org/chiamiamolatortura