Lavoro

Lavoro

1024 541 Un anno in carcere - XIV rapporto sulle condizioni di detenzione a cura di Associazione Antigone

Simona Materia

Il lavoro che manca, viaggio nelle prigioni disoccupate

Solo 1 persona su 3 ha un lavoro, quasi sempre alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Perché le imprese non vogliono lavorare in carcere? L’incredibile divario tra Nord e Sud

“Il numero dei detenuti lavoratori è cresciuto negli anni, passando dai 10.902 (30,74%) del 1991 ai 18.404 (31,95%) del 2017”

Come è stato ricordato anche dal Dap nella relazione sul lavoro presentata alle Camere1) Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf, l’attività lavorativa e la formazione professionale rappresentano un “elemento fondamentale per dare concreta attuazione al dettato costituzionale” e dovrebbero aiutare le persone detenute ad acquisire “capacità e competenze specifiche” spendibili dopo la detenzione nel mercato del lavoro.

Osservando la serie storica del Ministero di Grazia e Giustizia2) Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche sul lavoro in carcere, serie storica 1991-2017 , 31/12/2017, in
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST168616&previsiousPage=mg_1_14
possiamo notare come il numero dei detenuti lavoratori sia cresciuto negli anni, passando dai 10.902 (30,74%) del 1991 ai 18.404 (31,95%) del 2017, con percentuali omogenee nelle diverse aree geografiche (32,5% al Nord, 33,1% al Centro e 31% Sud e Isole).

La quasi totalità dei “lavoranti” (questo l’infelice termine usate nel gergo penitenziario per definire chi lavora in carcere, quasi a rimarcare, più o meno consapevolmente, la differenza con i lavoratori) è però alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria (86,52%)3)Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche sul lavoro in carcere, serie storica 1991-2017 , 31/12/2017, in
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST168616&previsiousPage=mg_1_14
e i detenuti vengono retribuiti nel rispetto dei CCNL di categoria. Negli ultimi anni il budget stanziato per le mercedi nei vari istituti, che permette di retribuire i detenuti che lavorano per l’Amministrazione penitenziaria, è quasi raddoppiato. Infatti mentre nel 2010 sono stati stanziati 54.215.128 euro (836,7 euro per detenuto), nel 2017 gli istituti hanno avuto a disposizione 100.016.5095 euro (1.830 euro per detenuto)4) Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf.. Per lo svolgimento dei lavori che non richiedono competenze specifiche i detenuti vengono selezionati tenendo conto della durata della pena, dei figli a carico e della condizione  economica. Solitamente, per permettere di lavorare a più persone, sono previsti dei turni, che in molti casi riducono le ore di lavori individuali a brevi periodi o a poche ore settimanali.

Tra i detenuti alle dipendenze dell’A.P5) Ministero di Grazia e Giustizia, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95496&previsiousPage=mg_1_14 . l’82,15% lavorava nei servizi di istituto (la pulizia delle sezioni, la distribuzione del vitto, alcune mansioni di segreteria, la scrittura di reclami e documenti per altri detenuti), il 4,1% nelle lavorazioni, l’1,35% in colonie agricole (con 198 lavoranti in Sardegna e 18 in Toscana), il 7,2%  nella MOF (i gruppi che si occupano della “manutenzione ordinaria delle carceri, eseguendo lavori di piccola carpenteria, idraulica o elettrotecnica) e il 5,1% in servizi extramurari. Nelle lavorazioni sono impegnati soprattutto detenuti del Sud e Isole (293) e del Centro (296) rispetto a quelli del Nord (66).

Non sempre le lavorazioni vengono gestite direttamente dall’Amministrazione penitenziaria., tanto che delle 222 in attività 138 sono gestite da soggetti esterni.

Negli ultimi tempi si è cercato di promuovere la realizzazione di prodotti per l’Amministrazione penitenziaria, potenziando le commesse per lavori di sartoria e tessitoria (biancheria per caserme e detenuti), di falegnameria (armadi e sgabelli), lavorazione metalli, tipografie, calzaturifici (in particolare a Sulmona e a Pescara si producono calzature destinate al corpo di polizia penitenziaria)6)Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf

Rispetto ai lavori gestiti dall’amministrazione quelli organizzati e retribuiti da altri soggetti creano un ponte tra il carcere e la società e fanno svolgere ai detenuti attività lavorative richieste dal mercato

Il lavoro per le imprese

Anche il numero dei detenuti che lavorano per soggetti diversi dall’Amministrazione penitenziaria è aumentato, seppur di poco, passando dall’11,81% del 1991 al 13,48% del 20177) Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche sul lavoro in carcere, serie storica 1991-2017 , 31/12/2017, in
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST168616&previsiousPage=mg_1_14
, con percentuali più elevate nel Nord (7,35%) rispetto al Sud e Isole (2,1%) e al Centro (3,7%). Tra i lavoranti (2.480), a fine 2017 vi erano8)Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche sul lavoro in carcere, serie storica 1991-2017 , 31/12/2017, in
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST168616&previsiousPage=mg_1_14
 766 semiliberi,  765 detenuti in art.21, 246 detenuti alle dipendenze di imprese (di cui 195 al Nord) e 703 di cooperative (di cui 195 al Nord).

Al Sud e  nelle Isole (39 per  cooperative e 28 per imprese) e al Centro (81 per cooperative e 23 per imprese) solo pochi detenuti lavoravano per soggetti esterni, mentre possiamo notare una concentrazione in alcune Regioni del Nord, come il Veneto (277 lavorano per  cooperative e 61 per imprese) e la Lombardia (95 per imprese e 186 per cooperative)9)Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti lavoranti per datore di lavoro e area geografia, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95496&previsiousPage=mg_1_14.

Tra i lavori svolti alle dipendenze di datori di lavoro esterni troviamo panifici e pasticcerie (Coop. Pausa Caffè in Piemonte e  Pasticceria Giotto a Padova), produzione e vendita di camomilla (Coop. Company in Piemonte), trattamento dei rifiuti (Coop. Ricicla a Rebibbia), riparazione di macchine da caffé (Coop. Pontecoop nel Lazio), automazione industriale (Fare Impresa a Dozza in Emilia Romagna), riparazione di cicli (Liguria), produzione casearia e allevamento (Emilia Romagna), fabbricazione di lampade a Led per le strade (Lombardia), presepi (Emilia Romagna),  data entry e servizio in call center (Lombardia)10)Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017..

Rispetto ai lavori gestiti dall’amministrazione quelli organizzati e retribuiti da altri soggetti creano un ponte tra il carcere e la società e fanno svolgere ai detenuti attività lavorative richieste dal mercato. Un tentativo che, visti il basso impatto nei numeri, fatica a compiersi. Negli ultimi anni si sta cercando di incrementare le relazioni lavorative tra carcere e territorio, sia attraverso gli incentivi economici della Legge Smuraglia (l. 193/2000), sia attraverso protocolli per la realizzazione di attività produttive nelle carceri (ad esempio, quello in Umbria con il produttore di cachemire Cucinelli per maglioni ad uso della polizia penitenziaria e quello a Carinola con l’impresa Mutti per coltivare e inscatolare pomodori)11)Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf..

Anche gli enti locali si sono impegnati a favorire il lavoro dei detenuti con borse lavoro, come è avvenuto nel Comune di Rimini e nel Comune di Roma, dove sono stati stipulati accordi per impiegare i detenuti nella pulizia della città e nella rimozione di murales dagli spazi pubblici o nel Comune di Civitavecchia, dove i detenuti curano il campo da calcetto cittadino12)Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017.

Il numero dei lavoratori (Fig.1) è tuttavia inferiore rispetto alla richiesta di manodopera alle dipendenze di datori di lavoro terzi rispetto all’Amministrazione penitenziaria. Secondo le statistiche del Ministero di Grazia e Giustizia del 31 dicembre 2017, dei 1.922 posti disponibili sarebbero ancora vacanti 315 posti (in particolare, 62 per falegnami). Le Regioni dove ci sono più posti vacanti sono la Lombardia (83) e la Sicilia (79)13)Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti lavoranti per tipo di lavorazione e per Regione dei detenzione, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95499&previsiousPage=mg_1_14, come possiamo vedere dal grafico sottostante. In uno scenario sconfortante in termini di opportunità lavorative, occorre domandarsi perché quasi il 20% di queste non vengano sfruttate. Spesso la colpa non è da imputarsi alla scarsa volontà delle persone detenute, ma ai numerosi ostacoli burocratici che rendono difficile la contrattualizzazione e alle lungaggini che caratterizzano la fase di scelta della persona adatta per quell’impiego.

Posti di lavoro alle dipendenze di datori di lavoro diversi dall’Amministrazione penitenziaria e posti occupati per regione

Regione

di

detenzione

posti di lavoro disponibili posti occupati % posti occupati
Abruzzo 145 111 76,5
Basilicata 0 0 0
Calabria 8 8 100
Campania 127 104 81,8
Emilia Romagna 76 63 82,8
Friuli Venezia Giulia 3 3 100
Lazio 180 154 85,5
Liguria 72 44 61
Lombardia 374 291 77,8
Marche 7 7 100
Molise 1 1 100
Piemonte 93 84 90,3
Puglia 29 26 89,6
Sardegna 15 12 80
Sicilia 181 102 56,3
Toscana 177 170 96
Trentino Alto Adige 18 18 100
Umbria 68 66 97
Valle d’Aosta 6 5 83,3
Veneto 342 338 98,8
Totale nazionale 1922 1607 83,6

Fonte: Consiglio d’Europa, SPACE I 2016.18

Con la la legge Smuraglia (l. 193/2000) si è cercato di incentivare l’ingresso nel sistema del lavoro e della formazione penitenziaria di privati e di cooperative prevedendo l’erogazione annuale di contributi e sgravi fiscali per coloro che offrono posti di lavoro ai detenuti o organizzino corsi di formazione professionale.

I contributi concessi nel 2017 hanno un ammontare complessivo di 5.608.193,79 euro14)Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8 . Tuttavia, la distribuzione dei fondi tra le varie aree geografiche non tiene conto del numero di detenuti e del numero di imprese e di cooperative presenti, per cui si rischia di amplificare il divario già esistente tra Nord e Sud Italia.

Come possiamo notare (Fig.2), le aree dove un numero maggiore di imprese e di cooperative ha beneficiato dei contributi della Legge Smuraglia nel 2017 sono state la Lombardia (77 soggetti), l’Umbria e la Toscana (55). Nelle altre Regioni del Centro-Nord sono state finanziati come minimo 35 soggetti (Lazio, Abruzzo e Molise) Le zone geografiche dove sono stati finanziati un numero minore di imprese e cooperative coincidono con il Sud Italia: solo 9 tra cooperative e imprese finanziate in Sicilia, Puglia e Basilicata e 6 in Calabria15)Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8.

Numero imprese e cooperative finanziate con contributi “Legge Smuraglia” per area geografica

fonte: rielaborazione dati Dap

Numero imprese e cooperative finanziate con contributi “Legge Smuraglia” per area geografica (fonte: rielaborazione dati Dap)

 

Aree geografiche Imprese e coop finanziate
Veneto Friuli Trentino 38
Toscana e Umbria 55
Sicilia 9
Sardegna 12
Piemonte e Liguria 47
Lombardia 77
Lazio, Abruzzo e Molise 35
Emilia Romagna e Marche 44
Campania 10
Calabria 6
Puglia e Basilicata 9

Se consideriamo invece l’ammontare del finanziamento ricevuto (Fig.3), possiamo notare che esistono molte differenze tra un’area e l’altra. Ad esempio i 38 soggetti finanziati in Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno ricevuto un contributo (1.538.757,86 euro) di gran lunga superiore a quello delle 44 realtà finanziate in Umbria e Toscana (180.331,79 euro)16)Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8.

Importi finanziati per area geografica (fonte: rielaborazione dati Dap)

fonte: rielaborazione dati Dap

Importi finanziati per area geografica (fonte: rielaborazione dati Dap)

 

REGIONI IMPORTO in Euro
Veneto Friuli Trentino 1.538.757
Toscana e Umbria 180.331
Sicilia 76.601
Sardegna 46.946
Piemonte e Liguria 502.409
Lombardia 2.135.337
Lazio, Abruzzo e Molise 699.716
Emilia Romagna e Marche 251.277
Campania 44.330
Calabria 36.862
Puglia e Basilicata 95.623

Ciò potrebbe, ad un primo sguardo, portarci ad ipotizzare l’esistenza di una relazione tra il numero di detenuti presenti e l’importo dei contributi, che potrebbe giustificare lo stanziamento di fondi più ingenti nelle aree dove è maggiore il numero di detenuti. Tuttavia se dividiamo l’importo del contributo ricevuto per il numero dei detenuti presenti in ogni area geografica, possiamo notare delle forti diversità. Ad esempio, nell’area che comprende Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia il rapporto tra i due dati è pari a 451 euro, ed in Lombardia a 261 euro, mentre è di 39,45 euro di Umbria e Toscana. Spostandoci al Sud Italia e nelle Isole le differenze nel rapporto contributi/numero di detenuti risultano ancora maggiori, e troviamo 13,59 euro in Calabria, 12,24 euro in Sicilia e 6,15 euro in Campania17)Elaborazione dati Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8.

Il numero di soggetti che beneficiano dei contributi varia quindi notevolmente tra le varie aree geografiche, sia nel numero, che nell’importo, e non tiene spesso conto del numero dei detenuti presenti, al fine di aumentare le possibilità di organizzare attività lavorative e corsi di formazione nel rispetto delle reali presenze. I contributi della Smuraglia sono di fatto concentrati al Nord, dove c’è una maggiore industrializzazione.

Contributi erogati per detenuto per area geografica

fonte: rielaborazione dati Dap

Contributi erogati per detenuto per area geografica (fonte: rielaborazione dati Dap)

 

REGIONI Contributi erogati per detenuto
Veneto Friuli Trentino 450
Toscana e Umbria 39,45
Sicilia 12
Sardegna 21
Piemonte e Liguria 92
Lombardia 261
Lazio, Abruzzo e Molise 83
Emilia Romagna e Marche 57,45
Campania 6
Calabria 13,59
Puglia e Basilicata 24

Al di là delle eccellenze, la realtà fotografata da Antigone sul fronte della formazione è critica: nel 43% delle carceri visitate dall’Osservatorio non è attivato nessun corso di formazione professionale

La formazione: un aspetto della rieducazione

I corsi di formazione18)Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti inseriti in corsi professionali- II semestre 2017, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95490&previsiousPage=mg_1_14 coinvolgono solo il 3,8% dei detenuti, sono concentrati soprattutto nel Nord Italia (113 con 1339 partecipanti) mentre nel resto d’Italia sono soltanto 52 e hanno 845 iscritti.

Tra i tipi di corsi con più iscritti nel secondo semestre 2017 ci sono quelli di arte e cultura (267), cucina e ristorazione (411), edilizia (137), elettrica (134), agricoltura e giardinaggio (172), informatica (201), igiene e ambiente (109) e corsi di altro tipo (304)19)Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti inseriti in corsi professionali- II semestre 2017, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95490&previsiousPage=mg_1_14. Tra questi ultimi troviamo corsi per costruire bastoni, gestire imprese di pulizie, sartoria, lavorazione del cuoio e calzoleria, addetti alla produzione casearia, riparazione cicli, magazziniere, care-giver, operatore di call center, allevatori (Emilia Romagna). In Veneto alcuni detenuti seguono corsi in ambito turistico che prevedono stages all’Hilton Hotel e imparano il mestiere di giornalista alla redazione di Ristretti Orizzonti20)Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017.  

Le maggiori criticità sono dovute al fatto che alcuni corsi, come quelli presenti nelle Marche (Greentherapy, fornaio, assistenza alla persona e segretaria di assistenza tecnica) non prevedono il rilascio di  certificazioni.

Al di là delle eccellenze, la realtà fotografata da Antigone sul fronte della formazione è critica: nel 43% delle carceri visitate dall’Osservatorio non è attivato nessun corso di formazione professionale21)Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017. Ciò è da imputarsi alla difficoltà di investire fondi regionali in tali attività e a problemi più peculiari (ad esempio in Sicilia sono stati temporaneamente sospesi dopo alcune condanne per truffa22)Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017). In alcuni casi gli enti locali finanziano corsi (come la Provincia di Reggio Calabria con il corso di refrigerazione) o danno contributi a chi vi partecipa (come la Regione Friuli Venezia Giulia che dà un contributo in denaro ai detenuti che frequentino almeno il 70% delle lezioni dei corsi)23)Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017.

Facendo alcune brevi considerazioni finali notiamo che, nonostante l’aumento in termini numerici dei detenuti lavoranti, solo una piccola parte (concentrata nel Nord Italia) è alle dipendenze di soggetti diversi dall’Amministrazione penitenziaria o frequenta corsi di formazione professionale. I contributi della Legge Smuraglia vengono distribuiti soprattutto tra cooperative e imprese del Nord Italia, e non si è riusciti a favorire l’ingresso di questi soggetti nel mondo penitenziario in modo omogeneo.

Anche il lavoro svolto dai detenuti alle dipendenze dell’Amministrazione presenta delle criticità, rese evidenti dalla presenza di posizioni lavorative vacanti.

Le ancora scarse possibilità di formarsi e di lavorare in carcere costituiscono un evidente ostacolo al reinserimento dei detenuti una volta scontata la pena ed un aumento del rischio recidiva.

Sitografia

Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf

Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche sul lavoro in carcere, serie storica 1991-2017 , 31/12/2017, in
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST168616&previsiousPage=mg_1_14 .

Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti lavoranti per datore di lavoro e area geografia, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95496&previsiousPage=mg_1_14 .

Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti lavoranti per tipo di lavorazione e per Regione dei detenzione, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95499&previsiousPage=mg_1_14 .

Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti inseriti in corsi professionali- II semestre 2017, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95490&previsiousPage=mg_1_14 .
Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8 .

Dati Osservatorio sulle condizioni di detenzione di Antigone, 2017.

References   [ + ]

1. Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf
2, 7. Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche sul lavoro in carcere, serie storica 1991-2017 , 31/12/2017, in
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST168616&previsiousPage=mg_1_14
3, 8. Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche sul lavoro in carcere, serie storica 1991-2017 , 31/12/2017, in
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST168616&previsiousPage=mg_1_14
4. Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf.
5. Ministero di Grazia e Giustizia, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95496&previsiousPage=mg_1_14
6. Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf
9. Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti lavoranti per datore di lavoro e area geografia, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95496&previsiousPage=mg_1_14
10. Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017.
11. Relazione Dap del 10/01/2018 sul lavoro in carcere, in http://www.ristretti.it/commenti/2018/marzo/pdf5/relazione_lavoro.pdf.
12, 20, 21, 22, 23. Elaborazione dati dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione del 2017
13. Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti lavoranti per tipo di lavorazione e per Regione dei detenzione, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95499&previsiousPage=mg_1_14
14. Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8 
15, 16. Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8
17. Elaborazione dati Provvedimento 25 settembre 2017 – Revisione degli importi e dell’elenco dei soggetti ammessi a fruire degli sgravi fiscali previsti dalla legge 193/2000 per il 2017, in https://giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page;jsessionid=mwW5WCVCDvzloA8+cwmqEFtZ?contentId=SDC47848&previsiousPage=mg_1_8
18, 19. Ministero di Grazia e Giustizia, statistiche detenuti inseriti in corsi professionali- II semestre 2017, 31/12/2017, in https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page?facetNode_1=0_2&contentId=SST95490&previsiousPage=mg_1_14