Il presidente della Camera: "Duri con il racket, non con i deboli. L'assessore di Firenze: "I palazzi lontano dalla gente"
Duro affondo del ministro di Rifondazione. Amato, invece, è d'accordo con l'iniziativa e promette un intervento rapido
Lavavetri, Bertinotti contro le sanzioni. Ferrero: "Ordinanza incostituzionale"
Critici anche la Bindi e Pecoraro Scanio. Scettico Mastella. A favore Damiano ed Enrico Letta
Il prefetto del capoluogo toscano: "Strumento utile che risponde a un'esigenza dei cittadini"
TELESE (Benevento) - "Ve la prendete con i deboli". "No, chi sta nei palazzi è lontano dalla gente". E' scontro tra il presidente della Camera Fausto Bertinotti e il Comune di Firenze. La polemica sul giro di vite nei confronti dei lavavetri non accenna a placarsi e gli interventi si moltiplicano, soprattutto tra gli esponenti del governo. Dubbioso Mastella, contrari la Bindi, Pecoraro Scanio e soprattutto il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, che definisce l'ordinanza del comune toscano "incostituzionale". Della vicenda si occuperà anche il Ministero dell'Interno. Intanto il prefetto di Firenze si è detto favorevole alla
decisione dell'amministrazione comunale.
I dubbi di Bertinotti. Ospite alla festa dell'Udeur a Telese Terme, Bertinotti ha espresso la sua perplessità nei confronti dell'ordinanza. "Dalla polemica voglio tenermi fuori - ha dichiarato il presidente della Camera - ma io dubito sempre quando la severità interviene sugli ultimi invece che sui primi colpevoli. Preferirei che la tolleranza zero fosse nei confronti del racket".
L'assessore: "Lontano dalla gente". "Ho grande rispetto per il presidente della Camera ma, di fronte alle aggressioni giornaliere che le vittime del racket fanno ad anziani e donne, al mio posto cosa avrebbe fatto?". Graziano Cioni, assessore alla Sicurezza del Comune di Firenze e padre dell'ordinanza incriminata, replica con decisione alle parole di Bertinotti. "Io intervengo su un sistema", dice. "Le vittime non andranno in carcere e si spera che chi ha strumenti investigativi arrivi al racket. Ho fatto 10 anni il parlamentare e me ne ero già accorto allora: questi palazzi allontanano i rappresentanti del popolo dalla gente".
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Ferrero: "Ordinanza incostituzionale". Le critiche più dure, all'interno del governo, vengono dal rifondarolo Paolo Ferrero, secondo il quale "combattere il racket e il caporalato non c'entra nulla con la criminalizzazione dei poveracci". "Più passa il tempo", continua il ministro della Solidarietà Sociale, "e più appare evidente che l'ordinanza del Comune di Firenze contro i lavavetri è sbagliata e probabilmente incostituzionale". Il ministro della Famiglia, Rosy Bindi, ha invitato i sindaci a "non dimenticare che le misure di sicurezza più certe sono quelle dell'integrazione e non quelle della paura, del non rispetto della persona o, peggio ancora, dell'incapacità di riscattare tutti dal giogo della malavita". Per Alfonso Pecoraro Scanio, "non esiste sicurezza senza solidarietà". "Serve buonsenso per rendere migliore la vita dei cittadini, non operazioni che rischiano di essere solo d'immagine e che intaserebbero il lavoro delle procure", aggiunge il ministro dell'Ambiente. "In un Paese dove non si riesce a incarcerare piromani e bancarottieri sarebbe paradossale prendersela con i più deboli".
Mastella perplesso. "Va combattuto lo sfruttamento", ha dichiarato Clemente Mastella. "Agli incroci sarebbe opportuno che non ci fossero lavavetri", ha proseguito il ministro della Giustizia, "poi di qua a ritenere che questo sia un reato francamente non lo so. Probabilmente, come i ragazzini che vanno mendicando, i lavavetri sono a volte utilizzati da filiali della criminalità o lavorano per essa". Questo, secondo il leader Udeur, è "un elemento per guardarli in termini di indulgenza e compassione, vedendoli come persone sfruttate".
Amato: "Apprezzo l'iniziativa". "Ho apprezzato l'iniziativa di Firenze, perchè già da Ferragosto avevo sottolineato l'importanza di creare un clima di legalità anche sulle piccole cose, perchè questo contribuisce a fare sentire i cittadini più sicuri". Giuliano Amato, alla festa dell'Udeur, è intervenuto sul problema dei lavavetri, problema che lo riguarda da vicino in quanto titolare del Ministero dell'Interno. Amato ha garantito che il Viminale risponderà alla questione "prestissimo, forse entro 24 ore". Anche il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio nonché candidato alla guida del Pd, Enrico Letta, si sono dichiarati favorevoli al provvedimento.
Lega e Italia dei Valori plaudono. "Finalmente la sinistra dà ragione alla Lega", commenta l'ex ministro del Welfare Roberto Maroni. Che prosegue: "Adesso c'è clamore perchè lo fa un'amministrazione di sinistra. Quando lo abbiamo fatto noi, siamo stati accusati di essere dei beceri razzisti". Tutto il partito del Carroccio plaude all'iniziativa di Firenze. E d'accordo col comune toscano è anche il presidente dei deputati dell'Italia dei Valori, Massimo Donadi. "E' una scelta comprensibile e condivisibile", dice. "Non c'è da farne una questione di solidarietà o di accoglienza, l'azione è riconducibile solo ed esclusivamente all'ambito della sicurezza e della tutela dei cittadini". L'ex ministro dell'Interno, il forzista Claudio Scajola, riconduce invece il problema dei lavavetri a quello dell'immigrazione clandestina.
Veltroni: "Un gruppo di vigili anti degrado". Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, dopo aver sollecitato l'adozione di normative nazionali in materia, ha rivolto una direttiva ai vigili urbani capitolini, affinché per problemi come "commercio ambulante, parcheggiatori abusivi, schiamazzi, molestie, accattonaggio, mendicità infantile e lavavetri" la polizia si doti di uno strumento ad hoc per intervenire.
Il prefetto: "Strumento utile". Favorevole all'ordinanza anche il prefetto di Firenze Andrea De Martino. "E' uno strumento utile di prevenzione di forme di racket", ha detto. "Penso che il provvedimento risponda a un'esigenza avvertita dai cittadini. L'azione dei lavavetri, dei venditori ambulanti abusivi o l'abbandono di bottiglie di vetro in strada riduce lo spazio di libertà e aumenta il senso di insicurezza". "Racket dei lavavetri? Se hanno elementi ce li denuncino", ha dichiarato invece il procuratore capo del capoluogo toscano Ubaldo Nannucci. "Valuterò tutti i fascicoli sulle persone denunciate".
Oggi nessuna denuncia. Dopo le 15 denunce registrate nelle prime 24 ore dall'entrata in vigore dell'ordinanza, oggi nessun lavavetri è stato "beccato" a Firenze. Al comando dei vigili urbani sono giunte alcune segnalazioni, ma al loro arrivo gli agenti non hanno trovato nessuno intento a pulire i parabrezza delle auto.