Sbarchi, in tre giorni 140 i morti in mare
Da sabato sono circa 140 le persone che hanno perso la vita o che risultano disperse nel loro tentativo di raggiungere le coste europee. Le vittime sono per la maggior parte africane. Gli incidenti sono avvenuti al largo delle coste della Turchia, del Senegal e del Marocco. Intanto si è appena concluso il vertice Ue-Africa di Lisbona, nel quale l'Europa ha proposto un patto per migliorare la gestione dell'immigrazione
MADRID - Ancora decine di morti e di dispersi
fra i disperati in fuga verso l'Eldorado europeo negli ultimi tre
drammi in mare, nell'Atlantico e nel Mediterraneo.
Secondo un
bilancio che potrebbe ulteriormente aggravarsi, sono per ora almeno 140
i morti e i dispersi, per la maggior parte africani, in tre tentativi
finiti male di raggiungere le coste dell'Ue da sabato, ma di cui si è
avuta notizia solo oggi, al largo delle coste della Turchia, del
Senegal e del Marocco.
La polizia di Dakar ha annunciato che
circa 40 clandestini che tentavano di raggiungere a bordo di una grande
piroga l'arcipelago spagnolo delle Canarie, al largo delle coste
africane, sono morti "di sete e fame" nel viaggio. I loro corpi sono
stati gettati in mare.
La piroga, partita dalla Casamance, nel sud
del paese, con a bordo circa 130 persone, soprattutto senegalesi e
gambiani, non è arrivata nelle Canarie ma solo a nord di Dakar. Circa
70 aspiranti clandestini sono fuggiti prima dell'arrivo della polizia.
Altri 20, in cattive condizioni sono stati ricoverati.
Il secondo
dramma in mare si è verificato al largo delle coste del Sahara
Occidentale, dove un'altra barca, carica di clandestini subsahariani,
in rotta pure verso le Canarie e la speranza di un approdo in
territorio spagnolo, è naufragata a causa del cattivo tempo e delle
condizioni difficili del mare.
Cinquanta persone risultano disperse.
La marina militare marocchina, allertata da un peschereccio, è riuscita
per ora a ritrovare in vita solo sei clandestini.
Al largo delle
coste turche intanto è naufragato nella notte fra sabato e domenica
un'altra carretta del mare carica di migranti clandestini, circa 80
secondo la polizia turca che ha dato oggi la notizia, diretti verso
l'isola greca di Kyos, territorio Ue. Secondo le autorità di
Seferihisar, vicino a Smirne, sono stati ritrovati per ora 51 cadaveri.
Al momento sono stati ritrovati solo sei sopravvissuti, uno dei quali
in condizioni gravi, che sono stati ricoverati. Due sono palestinesi.
Questi
nuovi, tragici drammi del mare, sono resi noti all'indomani del vertice
Ue-Africa di Lisbona, nel quale l'Europa ha proposto ai paesi del
continente nero un patto per una migliore gestione dell'immigrazione
legale e un'azione più decisa di contrasto a quella illegale.
(ANSA).