VERONA - ''La Lega è sempre stata nettamente contraria al voto amministrativo degli immigrati e io confermo questa contrarietà. Anzi non credo che questa iniziativa andrà avanti''. Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni risponde a Verona ai giornalisti che gli chiedevano la sua posizione rispetto alla proposta del Pd sull'argomento e alla posizione assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini favorevole ad un'apertura. Il voto amministrativo agli immigrati - ha aggiunto Maroni - ''certamente non è nel programma di governo. Quindi non è all'ordine del giorno''.
Gli fa eco anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl: "Il voto agli immigrati è un tema in discussione da molto tempo, ma ritengo che in questa legislatura non ci siano numeri e condizioni per questa svolta che sarebbe un errore", dice, aggiungendo poi: "dare il voto a chi non è cittadino, anche solo per le elezioni amministrative, non sarebbe una scelta giusta".
Maroni è tornato anche sugli incidenti provocati dagli ultrà domenica, ribadendo di non essere disposto a cedere nella lotta alla violenza sportiva. "Le parole del capo della polizia sono quelle del ministro dell'Interno" ha detto, riferendosi all'ipotesi di infiltrazioni della camorra nei gravi disordini fra le tifoserie avanzata da Manganelli. "La parola definitiva l'ha detta il capo della polizia che parlava a nome del Viminale, e il ministro degli Interni condivide al centodieci per cento quanto ha affermato il capo della polizia", ha aggiunto. Le dichiarazioni di Manganelli erano state criticate invece da Ignazio La Russa, ministro della Difesa, che aveva parlato di "un alibi".