Gruppo Abele con l’adesione di Animazione sociale, Antigone, Associazione giuristi democratici, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Magistratura democratica, Ristretti Orizzonti
Convento Gruppo Abele
QUALCOSA DI MEGLIO DEL CARCERE
Perché punire, chi punire, come punire
Programma
lunedì 7 maggio
10.00: introduzione
Luigi Ciotti
10.30-13.30: sessione I
Perché punire
Luciano Eusebi, Massimo Pavarini
interventi programmati
Virgilio Balducchi, Livio Ferrari, Patrizio Gonnella
dibattito
15.00-18.00: sessione II
Chi punire
Amedeo Cottino, Ornella Favero
interventi programmati
Leonardo Arnau, Elisabetta
Grande, Carlo Renoldi
dibattito
o. 18.30
presentazione della nuova serie di
Antigone: quadrimestrale di
critica del sistema penale e penitenziario
Claudio
Sarzotti
martedì 8 maggio
9.00-16.30: sessione III
Come punire
Marcello Bortolato, Pietro Buffa, Vladimiro Zagrebelsky
interventi programmati
Monica Amirante, Roberto Bezzi, Maria Pia Brunato,
Joli Ghibaudi, Elisabetta Laganà
dibattito
o. 16.30: conclusioni
Livio Pepino
interverrà ai lavori
il direttore Dipartimento Amministrazione penitenziaria, Giovanni
Tamburino
Il carcere scoppia. Negli ultimi vent’anni il numero dei detenuti è
raddoppiato pressoché ovunque nel mondo. In Italia si è passati da una
media di 30.000 ristretti a numeri che sfiorano i 70.000 (67.428 al 31
ottobre 2011) mentre le misure alternative diminuiscono. Gli interventi
per “svuotare le carceri” attuati negli ultimi anni sono stati dei
semplici palliativi o hanno avuto effetti limitati al breve periodo. E
tutto ciò mentre gli indici di criminalità sono stazionari o addirittura
in diminuzione (almeno per alcuni dei delitti più gravi): lo Stato
penale sta sempre più sostituendo lo Stato sociale. L’effetto è
paradossale: la sensazione di insicurezza dei cittadini non diminuisce e
il carcere si riempie sempre più di marginali (migranti, assuntori di
sostanze, poveri, persone con disturbi psichiatrici). E in carcere si
sta male, ben più di quanto comporti la privazione della libertà in sé.
Stanno male i detenuti e stanno male gli operatori e il personale di
custodia. Lo dimostra, anche in termini quantitativi, l’aumento dei
suicidi e degli atti di autolesionismo.
È tempo, dunque, di una riflessione che vada al di là del contingente e
che si reinterroghi sulle domande di fondo: perché punire? chi punire?
come punire? Solo rispondendo in modo intelligente e razionale a questi
interrogativi si può avviare un reale cambiamento: senza sognare
miracoli ma anche senza rassegnazione.
Sul tema il Gruppo Abele intende aprire un confronto con la cultura del
settore, con gli operatori penitenziari e del sociale, con la
magistratura di sorveglianza, con i garanti dei diritti dei detenuti,
con il mondo del volontariato e dell’associazionismo. Ci vedremo il 7-8
maggio 2012 nel verde della Certosa di Avigliana (bassa Val Susa, a 30
chilometri da Torino), luogo particolarmente adatto per una per una full
immersion.