Minori soli, chieste modifiche alla legge, Metropoli, 17/11/06

Minori soli, chieste modifiche alla legge

Sono 6.400 in Italia i minori non accompagnati, e sono sempre più vittime di abusi e sfruttamento. Lo denuncia il dossier presentato da "Save the Children". L'80% è maschio, tra i 15 e 17 anni, e proviene in prevalenza da Romania, Marocco e Albania. L'organizzazione chiede la modifica delle norme che prevedono la concessione del permesso di soggiorno al minore solo se è presente in Italia da almeno 3 anni

ROMA - I minori stranieri non accompagnati sono sempre più numerosi in Italia e sempre più spesso vengono coinvolti in fenomeni di sfruttamento, abuso, devianza; è quindi necessario modificare quanto prima la legge Bossi-Fini, per tutelare al meglio i loro diritti e impedire che molti di questi bambini si ritrovino a vivere nell'illegalità, ai margini della società ed esposti a gravi rischi. Sono alcune delle indicazioni contenute in un dossier realizzato da "Save the Children" e diffuso stamani, alla vigilia della Giornata mondiale dell'infanzia.

I minori stranieri non accompagnati presenti in Italia al 31 marzo 2006, secondo dati ufficiali riportati dall'organizzazione internazionale, sono 6.358: un numero, secondo Save the Children, sicuramente inferiore alla realtà, poichè molti dei minori non entrano in contatto con i servizi sociali e le autorità territoriali. Provengono principalmente dalla Romania (37,5%), dal Marocco (20,4%) e dall'Albania (16%), ma non mancano ragazzi e ragazze che arrivano dall'Afghanistan e dall'Africa sub-sahariana. L'80% dei minori migranti sono maschi e con un'età compresa tra i 15 e i 17 anni, ma ci sono anche minori di 11-12 anni e perfino di 7. Giungono con un fratello più grande o da soli: al marzo 2006 circa il 20% di minori stranieri non accompagnati in Italia ha fra i 7 e i 14 anni.

In alcuni casi arrivano nel nostro paese dopo viaggi terribili, che possono durare anche anni,e che sono quasi sempre organizzati da trafficanti e contrabbandieri ai quali i ragazzi o le rispettive famiglie pagano migliaia di euro. Vecchie automobili o micropullman sono i mezzi di spostamento generalmente utilizzati, per esempio, dai minori rom o rumeni mentre i ragazzi provenienti dall'Africa subsahariana attraversano il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna.

Con storie ed esperienze terribili alle spalle, privi di qualsiasi riferimento, provati da viaggi terribili e con debiti da riparare, i minori migranti non possono contare, una volta arrivati in Italia, su un'adeguata accoglienza e sufficienti tutele. Nei primi tre mesi del 2006, si legge nel dossier, i minori inseriti in una delle due strutture di accoglienza di Roma sono stati 170: di questi, 7 su 10 si sono allontanati dalla struttura dopo poco tempo. Per darsi aiuto a vicenda costituiscono vere e proprie famiglie di strada, gruppi di minori che vivono in condizioni precarie, spesso dormendo in edifici abbandonati.

Prostituendosi o rubando portafogli e cellulari spiega il dossier - riescono a guadagnare fino a 200 euro al giorno. Guadagni e attività illegali che ne portano molti a varcare la soglia delle carceri minorili: nel solo territorio di Roma, nei primi sei mesi del 2006, i minori stranieri entrati nell'Istituto Penale per i Minorenni (IPM) rappresentavano l'83% degli ingressi. A Milano, nello stesso arco di tempo, costituivano l'87% della popolazione minorile; nell'Istituto Penale per i Minorenni di Firenze erano il 90,6% dei detenuti minorenni; in quello di Torino il 65,7% circa.

I fenomeni di grave sfruttamento e di tratta sono in crescita fra i minori migranti, e riguardano sempre più spesso minori di etnia rom, sottolinea il dossier. Questi bambini e adolescenti possono essere venduti dalle stesse famiglie a sfruttatori, in Italia, che spesso li selezionano sulla base di criteri quali la destrezza, la bellezza, l'età, avviandoli al furto, all'accattonaggio, alla prostituzione o alla pedopornografia.

Allo stato attuale, sottolinea Save the Children, il permesso di soggiorno viene concesso solo a quei minori che sono entrati in Italia prima del compimento dei 15 anni e che abbiano seguito un progetto di integrazione per 2 anni. Coloro che invece sono arrivati dopo i 15 anni, al compimento della maggiore età diventano irregolari anche se sono stati affidati e hanno seguito un percorso di integrazione scolastica, formativa e lavorativa. Questa interpretazione della legge Bossi-Fini, si sottolinea nel dossier, è illegittima, in quanto contraria alle sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e del Consiglio di Stato del 2005, in base alle quali un permesso di soggiorno può essere rilasciato anche ai minori affidati o sottoposti a tutela che siano entrati in Italia dopo il compimento di 15 anni. Perciò, Save the Children chiede che alle Questure sia data disposizione di applicare la Bossi-Fini "in conformità alla giurisprudenza della Corte Costituzionale" e che siano abrogati gli articoli della legge che subordinano la concessione del permesso di soggiorno alla presenza del minore in Italia da almeno 3 anni.

(ANSA)