Dopo le ispezioni durate sei mesi, la Commissione presenterà al ministro Amato il rapporto finale che, secondo indiscrezioni uscite sulla stampa, proporrà interventi di ristrutturazione su metà dei CPT visitati. I provvedimenti sarebbero di tre tipi:
. chiusura e successiva ricostruzione con altri criteri (Torino, Trapani e Ragusa)
. cambio di gestione dovuto a carenze nel trattamento degli "ospiti" (Milano e Modena)
. serie di ristrutturazioni (Crotone, Brindisi e Bologna)
. riadeguamento per Bari S. Paolo e Gradisca d’Isonzo, considerati troppo vicini alle carceri.
Vedi: Cpt - Il governo si prepara al "superamento"
Abbiamo provato a ricostruire le tappe delle ispezioni effettuate, riportando le dichiarazioni di Staffen De Mistura, ambasciatore Onu e presidente della Commissione, attraverso gli articoli apparsi sui quotidiani, le iniziative ed i comunicati stampa delle realtà locali, che da anni si battono per la chiusura di tutti i CPT.
18 luglio - Lampedusa
La prima tappa è stata il centro di permanenza temporanea di Lampedusa. Il centro, gestito dalle Misericordie, per l’occasione è stato svuotato. Proprio nel giorno dell’ispezione, c’è stato il trasferimento di oltre 200 immigrati con due voli per Bari.
Il centro di Lampedusa è stato il primo ad essere "promosso" dalla Commissione ministeriale. Secondo i membri della Commissione questo è dovuto al fatto che il centro "Non è più un Cpt ma è diventato un centro di prima accoglienza e smistamento e qui i migranti restano al massimo 48 ore". Secondo le associazioni, che da anni monitorano la situazione al centro, i fermi sarebbero più lunghi e la situazione quotidiana è molto diversa da quella che può essere rappresentata da un centro svuotato e visitato solo per poche ore.
21 luglio – CPT/CDI Isola Caporizzuto, Crotone
Sono presenti due strutture affiancate: il centro di identificazione S. Anna e il centro di permanenza temporanea. Il CDI è gestito da più enti coordinati dalla Prefettura: Croce Rossa, Misericordia, Caritas, Comune, Prociv. Il CPT è gestito dalla Misericordia.
La Commissione si è riservata di ritornare per compiere ulteriori verifiche. Con i due centri di detenzione di Crotone e Lamezia Terme, la Calabria è la terza regione italiana per numero di cpt, a pari merito con l’Emilia Romagna e dopo Puglia e Sicilia.
13 settembre - Corso Brunelleschi, Torino
Si tratta dell’unico CPT allestito in una zona residenziale. Anche qui, come in quasi tutte le strutture, i rappresentanti della Commissione hanno mangiato e conversato con i «trattenuti». A giugno sono stati stanziati 12,5 milioni di euro per i lavori di ampliamento del Cpt, gestito dalla Croce Rossa, mentre i problemi rinvenuti durante la visita sono stati le condizioni sanitarie critiche e supporti legali carenti. I migranti vivono all’interno di container, estate e inverno... La Commissione, dopo aver bocciato il CPT, si è riservata di ritornare a visitare la struttura.
14 settembre - Ponte Galeria, Roma
Il centro di detenzione alle porte della capitale, è il piu’ grande d’Italia. Da mesi sono in corso lavori di ampliamento, realizzati sulla base del nuovo modello imperante, quello di Gradisca D’Isonzo. Il centro è gestito dalla Croce Rossa che, come a Torino, vede gli operatori indossare la divisa militare. Al centro transitano diversi immigrati che, una volta usciti dal carcere, aspettano di essere rimpatriati dall’aeroporto di Fiumicino, nelle vicinanze della struttura. Anche qui i membri della Commissione hanno pranzato con gli “ospiti”.
18 settembre - Bari Palese
Viene definito centro di identificazione per richiedenti asilo ma di fatto si tratta di un CPT, composto da una distesa di roulotte per un totale di 600 posti. La gestione è della Croce Rossa.
Nel luglio 2003 con una azione di denuncia, lo spazio della roulottopoli è stato invaso da manifestanti per denunciare la situazione di violazione dei diritti umani. Il centro è stato chiuso. Solo dopo due anni è stato riaperto e la situazione non sembra essere cambiata. La roulottopoli si trova a due passi dall’aeroporto civile ma in una zona recintata in quanto militare. Fatto che rende piuttosto veloci e semplici le eventuali espulsioni. La Commissione sottolinea che esiste "una questione di ambiguità, sullo status giuridico del CDI, che va chiarita". Giallo che fu denunciato ancora nel lontano 2003 dagli antirazzisti con l’azione di invasione. La Commissione ha bocciato il "centro" considerando che è "una struttura molto insoddisfacente, non a norma, incapace di sostenere qualunque tipo di verifica sulle roulotte del 1980, ormai inutilizzabili".
19 settembre - Bari S. Paolo
E’ stato invece promosso a pieni voti il CPT, ufficialmente aperto l’8 marzo scorso, di notte a causa delle proteste delle associazioni locali. Si tratta di un’aberrazione sotto ogni profilo il cui costo si aggira sui 5 milioni di euro.
I rappresentanti della Commissione sono stati accolti dalle contestazioni delle reti antirazziste che da anni si battono per la chiusura dei CPT. Per De Mistura il cpt è "una struttura molto moderna. Di grande attenzione organizzativa. Farebbe senza dubbio invidia a molti paesi europei". Probabilmente, il presidente della Commissione ha ripreso il pensiero di alcuni sostenitori dei CPT, i quali sostengono che il centro di detenzione di Bari assieme a quello di Gradisca D’Isonzo rappresenta la struttura più all’avanguardia in Europa.
4 ottobre – Gradisca D’Isonzo
il CPT è stato aperto in contemporanea con il centro di Bari, nonostante le proteste che da lungo tempo coinvolgono le realtà locali. E proprio queste ultime hanno accolto i rappresentanti della Commissione con un sit-in di protesta. De Mistura ha dichiarato: Non possiamo non prendere atto di un forte sentimento comune di opposizione e contrarietà sia al Cpt che al costruendo centro per richiedenti asilo di Gradisca d’Isonzo". Secondo la Commissione "Il Cpt di Gradisca ci è apparso di una modernità che definirei poco comune". Il consigliere regionale dei Verdi Metz ha così commentato l’ispezione ministeriale al CPT: "Se qualcuno si aspettava un segnale di discontinuità con il precedente governo sulla linea dei Cpt adesso ha la controprova che il centro-sinistra, ovvero chi i Cpt li ha istituiti, sicuramente non li chiuderà nel 2006. Finora, come successe a Trieste, a chiuderli in Italia sono state le mobilitazioni di movimenti, associazioni e cittadini contro questo tipo di strutture, e così sarà anche in futuro, non sembrano esserci altre vie".
5 ottobre – S. Anna, Modena
Quando la struttura è stata inaugurata nel 2002, il ministro per i Rapporti con il Parlamento – fratello gemello del gestore del CPT Daniele Giovanardi, presidente Misericordia di Modena - ha dichiarato: "Ho constatato quanto siano lontani per difetto i servizi per i malati nei nostri ospedali rispetto agli standard d’avanguardia di questo centro”. E dulcis in fundo "I locali sono forniti di riscaldamento e aria condizionata, televisione satellitare in ogni camera. I clandestini trattenuti sono liberi di muoversi all’interno dei locali assegnati o nel cortile con prato all’inglese".
De Mistura, dopo la visita, ha dichiarato «nonostante la sua fama di Cpt modello è fortemente degradato e sconta una grave assenza di attività sociali». In pratica bocciato.
6 Ottobre – Via Mattei, Bologna
Nel corso degli anni, sulla gestione del CPT sono state avviate indagini su casi di abusi, maltrattamenti, somministrazione di psicofarmaci, ecc. Da un anno circa, alle gabbie sono state aggiunte ulteriori sbarre anche nella parte superiore. La gestione del centro è della Confraternita della Misericordia di Modena. Al suo arrivo la Commissione è stata contestata dalle realtà locali, le quali hanno sottolineato che il governo ha già deciso il futuro della detenzione amministrativa e che hanno chiesto lo scioglimento della Commissione sui CPT. Le contestazioni hanno inoltre sottolineato che alcune associazioni, che fino a un anno fa erano in piazza per dire no ai Cpt chiedendone la chiusura, oggi fanno parte della Commissione che li legittima. De Mistura ai giornalisti ha dichiarato che “Occorre rendere il Cpt un po’ meno carcere, in attesa di un superamento, quale che sia la formula decisa dal governo”.
Leggi il Dossier sul Cpt di Via Mattei a cura dell’Associazione Ya Basta! Bologna
19 ottobre- Via Corelli, Milano
Dopo un pranzo con gli “ospiti” e gli incontri istituzionali, la Commissione di fatto ha promosso il CPT. Le uniche note dolenti riscontrate sono state "scarsa assistenza legale" e "mancanza di interpreti", oltre a frequenti interventi di manutenzione nonostante si tratti di un edificio moderno.
6 novembre - Serraino Vulpitta, Trapani
Anche questo CPT è stato promosso. Il presidente De Mistura, in conferenza stampa si è addirittura definito impressionato dalle "caratteristiche di operatività" del centro, definendolo "funzionale".
Le realtà associative locali hanno dichiarato che "Si è consumato a Trapani un ulteriore atto di mistificazione e disinformazione da parte del governo di centrosinistra". Il CPT di Trapani è stato chiuso in più occasioni nel corso degli anni per carenze strutturali e igeniche. Sono stati diversi gli esseri umani che vi hanno trovato la morte al proprio interno.
7 novembre - Pian del Lago, Caltanissetta
La struttura comprende sia il CPT che il CDI, entrambi gestite dalla cooperativa Albatros, al centro dell’ultimo scandalo scoppiato il 21 ottobre, in seguito alle violazioni denunciate in un articolo pubblicato su La Repubblica. Viene definito centro "polifunzionale o "ibrido", a seconda dei casi. Sicuramente, come all’interno di tutte le altre strutture simili, la violazione del diritto di asilo è una costante. La visita della Commissione ha avuto luogo nel periodo immediatamente successivo all’inchiesta amministrativa sulla gestione del centro, disposta dal Ministero dell’Interno.
8 novembre - Via Colajanni, Ragusa
Dal 2004 è l’unico CPT esclusivamente per donne in tutta Italia. La maggior parte sono le cosiddette "badanti", donne dell’Est romene e bulgare. Anche questo centro è stato oggetto di diverse inchieste legate ai trattenimenti e richieste di asilo, alle fughe di massa, alle pressioni esercitate sui medici per limitare i ricoveri in ospedale. De Mistura, dopo la visita, ha dichiarato di essere "deluso" dalla situazione del CPT, lamentando carenze igieniche.
9 novembre - Cassibile, Siracusa
Il centro - un vecchio fabbricato rurale - è stato definito con lo status di "centro di accoglienza per le emergenze". L’ente gestore è l’ass. Alma Mater. In realtà si tratta di un centro di detenzione "dell’ultim’ora", da cui non si può uscire, nemmeno nel cortile comunque circondato da un muro. Non è un caso che il centro sia stato aperto nelle zona dove è nota la presenza di lavoratori stagionali irregolari o richiedenti asilo, impiegati nella raccolta di patate che si svolge da maggio a luglio, in condizioni di vera schiavitù.
E’ noto che la legge sull’immigrazione permette al ministero dell’Interno di aprire nuovi centri in caso di "emergenza", in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.
Le ispezioni della Commissione stanno terminando in questi giorni.
I membri della Commissione sono:
Gianni Amelio (regista), Pasquale Piscitelli (Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere), Nicola Prete (Direttore Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo), Luca Pacini (responsabile dell’Ufficio Immigrazione e Diritto d’Asilo presso l’Anci), le Quyen Ngo Dinh (caritas italiana), Gianfranco Schiavone (Associazione Studi giuridici per l’immigrazione), Annemarie Von Hammerstein Gesmold ved. Dupré (Federazione delle chiese evangeliche in Italia), Filippo Miraglia (Arci), Giuseppe Gulia (Acli), Daniela Pompei (Comunità di S. Egidio), Christopher Hein (CIR), Maurizio Falco (Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione).
A cura di Milena Zappon, Melting Pot
Materiali di approffondimento:
- I CPT e il business della loro gestione
- Il governo e l’umanizzazione dei CPT
- Cpt, il budino della domenica
- Il sistema dei centri di detenzione amministrativa in Sicilia
- "Lager italiani". I centri di permanenza temporanea - Il libro di Marco Rovelli
- CPT – Commento alla decisione di istituire una Commissione ministeriale di valutazione
- "Clandestini" Puntata di Report sui CPT
Rapporti:
- Minori migranti. Invisibili nei cpt italiani - Il nuovo rapporto di Amnesty International
- Presenza temporanea, diritti permanenti
Il trattamento dei cittadini stranieri trattenuti nei centri di permenenza temporanea e assistenza (Cpta)
Rapporto di Amnesty International
- Centri di Permanenza Temporanea. Anatomia di un fallimento
Il rapporto di Medici Senza Frontiere
Schede:
- Cosa sono i C.P.T. (Centri di Permanenza Temporanera)
I centri di permanenza temporanea e la legge Bossi Fini: cosa cambia