Incidenti sul lavoro, morti altri due operai stranieri
In poco meno di una settimana quattro lavoratori stranieri sono morti in incidenti sul lavoro in Italia. Ai due operai romeni deceduti pochi giorni fa per l'esplosione in una fonderia di Padova, si sono aggiunti nel fine settimana un operaio marocchino, schiacciato da un rimorchio ad Asti, e un romeno a Ciampino, travolto dalla pedana di un autotreno. Altri tre lavoratori (due italiani e un tedesco) hanno perso la vita in questo weekend
Quattro lavoratori stranieri sono morti in meno di una settimana in incidenti sul lavoro in Italia. Ai due romeni che avevano perso la vita la scorsa settimana in una fabbrica di Padova, vittime di un'esplosione in un altoforno, se ne sono aggiunti altri due nel fine settimana.
Ad Asti, dopo un'agonia durata quasi 24 ore, è morto un operaio marocchino, Hisahm Labib, 27 anni, vittima di un infortunio sul lavoro nella carrozzeria dove lavorava. Secondo un primo rapporto dei carabinieri, il giovane, steso a terra, stava togliendo un paio di cunei di legno che bloccavano le ruote di un grosso rimorchio fermo nel cortile in pendenza. Tolto uno dei cunei, l'automezzo si è messo in moto travolgendo l'operaio.
L'altro incidente mortale a Ciampino, nei pressi di Roma, vittima un operaio romeno di 30 anni. L'uomo, del quale non si conosce il nome, stava scaricando autovetture da un autoarticolato quando all'improvviso ha ceduto un pistone dell'autotreno a due piani e la pedana superiore si è staccata travolgendolo. L'operaio è morto sul colpo.
Nell'incidente di Padova, la scorsa settimana, erano morti Gheorghe Bala, 31 anni, Mihai Barbascu. 32. Il primo, più esposto alla bocca dell'altoforno, era morto sul colpo, mentre il compagno è deceduto dopo 15 ore al centro grandi ustioni dell'ospedale di Padova. I due operai abitavano nel veronese: Bala era sposato e padre di due figli. Dopo l'incidente i colleghi sono scesi in sciopero per otto ore.
In questo fine settimana altre persone sono morte in incidenti sul lavoro all'indomani del nuovo appello del presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, che li ha definiti “intollerabile”.. Padre e figlio, italiani, hanno perso la vita per le esalazioni di monossido di carbonio che si erano sprigionate dalla cisterna nella quale si erano calati. La terza vittima è un tecnico tedesco, residente in Spagna, colpito da una trave nel trapanese.