La seconda generazione a quota 600mila, stranierinitalia.it, 08/10/07

La seconda generazione a quota 600mila
L'Emilia Romagna é la regione che risulta avere il maggior numero di alunni stranieri (10,7%)

 

FIRENZE - Negli ultimi cinque anni la presenza di minori stranieri in Italia è quintuplicata passando da 128.000 nel 2001 a 587.513 nel 2006

Su queste cifre, informa una nota, elaborate dall' istituto degli Innocenti di Firenze, si sono confrontati i partecipanti al seminario nazionale "Reti comuni per l'integrazione dei bambini e dei ragazzi di origine immigrata" che si è svolto nel fine settimana nella sede dell'istituto.

Cresce il numero dei minorenni, figli di genitori stranieri, nati in Italia, che sono oltre il 10% dei nati totali. Da ciò si intravede una modifica dei progetti immigratori che da brevi diventano di lungo periodo o residenziali, ma non si conoscono, se non con indagini parziali, le tipologie di famiglie nelle quali vivono i minorenni stranieri.

Nella scuola statale e non statale gli alunni con cittadinanza non italiana, (distribuiti nel 67,8% degli istituti), risultano essere al momento delle iscrizioni di questo nuovo anno 501.494 (+ 18,1% rispetto al 2006), con un'incidenza del 5,6% sul totale degli alunni. Le scuole primarie hanno l'incidenza più elevata (6,8%).

Secondo quanto riferito da Vinicio Ongini, del Ministero della Pubblica Istruzione, prosegue la nota, gli alunni con cittadinanza non italiana risultano essere 94.776 nella scuola d'infanzia (5,7%), 190.813 nella scuola primaria (6,8%), 113.076 nella secondaria di primo grado (6,5%), 102.829 nella secondaria di secondo grado (3,8%).

Rispetto alla distribuzione sul territorio, l'Emilia Romagna é la regione che risulta avere il maggior numero di alunni stranieri (10,7%), mentre Mantova è in testa tra le province col 14% e Milano ha l'incidenza più elevata tra i comuni capoluogo (14,2%). Rispetto alla provenienza il paese più rappresentato è l'Albania (15,5%) e il maggior incremento degli alunni rispetto all'anno precedente si registra fra i rumeni (+15.560 pari al +29,5%).

In questo panorama, osservano gli esperti, l'istituzione scolastica assume un ruolo fondamentale come strumento di integrazione, anche attraverso la partecipazione attiva degli enti locali che supportano con un'azione di rete le politiche di integrazione dei ragazzi immigrati.