APPELLO PER L’ESENZIONE DAL CONTRIBUTO DOVUTO PER LA PROPOSIZIONE DEI RICORSI INNANZI AI TAR E AL CONSIGLIO DI STATO IN TEMA DI LEGISLAZIONE SULL’IMMIGRAZIONE

APPELLO PER L’ESENZIONE DAL CONTRIBUTO DOVUTO PER LA PROPOSIZIONE DEI RICORSI INNANZI AI TRIBUNALI AMMINISTRATIVI REGIONALI ED AL CONSIGLIO DI STATO – INTRODOTTO DAL D. L. 4/7/06 N. 223 – IN TEMA DI LEGISLAZIONE SULL’IMMIGRAZIONE
L’art. 21 del Decreto Legge del 4/7/2006 n. 223, al comma 4, di modifica del D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115, prevede un abnorme aumento del contributo unificato per i ricorsi proposti innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali ed al Consiglio di Stato.
Per tutti i ricorsi il contributo è portato ad Euro 500,00. Viene altresì introdotto un contributo per le istanze cautelari e per i ricorsi di ottemperanza pari ad Euro 250,00. Normalmente, quindi, iscrivere una causa con richiesta di sospensiva al TAR costerà 750,00 Euro di contributo.
Questa disposizione colpisce in particolar modo i cittadini non comunitari che vogliono impugnare innanzi alla Giustizia Amministrativa un provvedimento della P.A. che li riguarda in materia di soggiorno. Molti di tali cittadini non sono in condizioni reddituali tali da permettere  loro un esborso di spesa così consistente. Tale aumento vertiginoso del contributo (già abbondantemente ritoccato due anni fa) rende così di fatto impossibile il ricorso ai Tribunali Amministrativi e contribuisce sempre di più a creare un sistema nel quale solo le persone più abbienti possono permettersi di adire un Giudice.
Chiediamo, pertanto, con forza che venga prevista, anche in sede di conversione in legge, una esenzione per tutti i ricorsi amministrativi proposti innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali ed al Consiglio di Stato in Tema di legislazione sull’immigrazione.
ASSOCIAZIONE PROGETTO DIRITTI
CONSORZIO PROMIDEA
ASSOCIAZIONE ANTIGONE
ASGI
L'ALTRO DIRITTO
Per adesioni:
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L’art. 21 del Decreto Legge del 4/7/2006 n. 223, al comma 4, di modifica del D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115, prevede un abnorme aumento del contributo unificato per i ricorsi proposti innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali ed al Consiglio di Stato.
Per tutti i ricorsi il contributo è portato ad Euro 500,00. Viene altresì introdotto un contributo per le istanze cautelari e per i ricorsi di ottemperanza pari ad Euro 250,00. Normalmente, quindi, iscrivere una causa con richiesta di sospensiva al TAR costerà 750,00 Euro di contributo.
Questa disposizione colpisce in particolar modo i cittadini non comunitari che vogliono impugnare innanzi alla Giustizia Amministrativa un provvedimento della P.A. che li riguarda in materia di soggiorno. Molti di tali cittadini non sono in condizioni reddituali tali da permettere  loro un esborso di spesa così consistente. Tale aumento vertiginoso del contributo (già abbondantemente ritoccato due anni fa) rende così di fatto impossibile il ricorso ai Tribunali Amministrativi e contribuisce sempre di più a creare un sistema nel quale solo le persone più abbienti possono permettersi di adire un Giudice.
Chiediamo, pertanto, con forza che venga prevista, anche in sede di conversione in legge, una esenzione per tutti i ricorsi amministrativi proposti innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali ed al Consiglio di Stato in Tema di legislazione sull’immigrazione.
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L’art. 21 del Decreto Legge del 4/7/2006 n. 223, al comma 4, di modifica del D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115, prevede un abnorme aumento del contributo unificato per i ricorsi proposti innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali ed al Consiglio di Stato.
Per tutti i ricorsi il contributo è portato ad Euro 500,00. Viene altresì introdotto un contributo per le istanze cautelari e per i ricorsi di ottemperanza pari ad Euro 250,00. Normalmente, quindi, iscrivere una causa con richiesta di sospensiva al TAR costerà 750,00 Euro di contributo.
Questa disposizione colpisce in particolar modo i cittadini non comunitari che vogliono impugnare innanzi alla Giustizia Amministrativa un provvedimento della P.A. che li riguarda in materia di soggiorno. Molti di tali cittadini non sono in condizioni reddituali tali da permettere  loro un esborso di spesa così consistente. Tale aumento vertiginoso del contributo (già abbondantemente ritoccato due anni fa) rende così di fatto impossibile il ricorso ai Tribunali Amministrativi e contribuisce sempre di più a creare un sistema nel quale solo le persone più abbienti possono permettersi di adire un Giudice.
Chiediamo, pertanto, con forza che venga prevista, anche in sede di conversione in legge, una esenzione per tutti i ricorsi amministrativi proposti innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali ed al Consiglio di Stato in Tema di legislazione sull’immigrazione.
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