L’Italia nuovamente condannata dalla Corte europea di Strasburgo per sovraffollamento carcerario

 “Sentenza epocale alla quale ne seguiranno centinaia: le prossime due su ricorsi promossi da Antigone”


“La sentenza-pilota Torreggiani e altri contro Italia della Corte Europea di Strasburgo” – dichiara Patrizio Gonnella, Presidente dell’Associazione Antigone - “che ha nuovamente condannato l’Italia per violazione dell’art. 3 della Convezione dei Diritti dell’Uomo (articolo che proibisce la tortura e i trattamenti inumani o degradanti), è epocale, almeno per tre motivi. Il primo, perché si tratta di una sentenza pilota alla quale ne seguiranno tante altre simili e questo perché il problema del  sovraffollamento non riguarda solo gli Istituti di Busto Arsizio o Piacenza ma quelli di tutta l’Italia. Il secondo motivo è perché impone all’Italia di risarcire ai ricorrenti complessivamente circa 100mila euro: violare i diritti umani è quindi economicamente costoso ed evidentemente non conviene. Il terzo motivo è perché costringe l’Italia ad adottare, entro un anno, provvedimenti che pongano rimedio all’attuale ineffettività dei ricorsi interni a disposizione dei detenuti in materia di sovraffollamento.

Ci volevano dei giudici europei per indicare la strada di una politica penale e penitenziaria diversa! Ora chiediamo a tutte le forze politiche impegnate nella Campagna elettorale di esprimersi al riguardo e di spiegare agli elettori come intendano risolvere il problema del sovraffollamento. Noi le nostre idee ce le abbiamo e le abbiamo più volte raccontate senza trovare ascolto: via le leggi sulla droga, sull’immigrazione, sulla recidiva, riduzione del ricorso alla custodia cautelare, aprire a nuove pene non carcerarie e a misure alternative, insieme, necessariamente, ad un provvedimento di clemenza. Si usino i 450milioni di euro del Piano Carceri per 10mila progetti di inserimento presso i Sert dei detenuti tossicodipendenti. Ci appelliamo a chiunque sia sensibile, nelle forze politiche, al tema perché dica la sua subito e dia dignità, fin dalla formazione delle liste, al tema penitenziario.

Roma, 8 gennaio 2013