Il presidente Marini: "La Sicilia ponte dell'integrazione in Europa", stranierinitalia.it, 20/11/06

L'opinione
Il presidente Marini: "La Sicilia ponte dell'integrazione in Europa"
"Con i suoi 25 mila immigrati musulmani questa regione è quella in cui si respira di più l'aria e l'influenza di un mondo poi non così lontano" 

 

CATANIA - "Questa regione può e deve dare un contributo straordinario al processo di integrazione pacifica tra popolazioni e culture che trovano nel 'Mare Nostrum' una ragione storica comune".

Lo ha detto il presidente del Senato Franco Marini durante la cerimonia di scopertura a Catania di un bassorilievo in memoria delle vittime siciliane del terrorismo internazionale.

Marini ha rilevato come la Sicilia "avamposto delle ondate immigratorie che arrivano dall'altra sponda del Mediterraneo" sia stata essa stessa "terra di emigrazione" e che l'isola sarà chiamata a dare un contributo di integrazione "assecondando una naturale vocazione che è iscritta nel codice genetico dei popoli del Mediterraneo, mare che unisce e non divide, ma che rappresenta anche il destino politico di questa regione".

"Con i suoi 25 mila immigrati musulmani - ha aggiunto il presidente del Senato - questa realtà è, di tutte le regioni italiane, quella in cui si respira di più l'aria e l'influenza di un mondo poi non così lontano".

Marini ha osservato che nel 2005 sulle coste siciliane "sono sbarcati 22.824 migranti e che in Sicilia passa il 95,5% dei clandestini che giungono in Italia. "Uomini e donne in fuga - ha continuato Marini - da guerre e povertà. Persone che qui trovano ancora valori come la solidarietà. Anche questo è un altro passo per combattere la paura dell'altro, dello straniero. Anche questo è un modo per sconfiggere le strategie di chi, attraverso la violenza omicida, opera perché i popoli si allontanino tra loro e si rendano opache le speranze di una convivenza serena e rispettosa".

Marini infine si è chiesto "se non fosse la Sicilia a costruire quel ponte verso i popoli mediterranei, quale altra regione potrebbe farlo?". "E' l'Europa che lo chiede - ha concluso - quell'Europa che ha dispiegato il suo potenziale di espansione verso est e adesso ricerca il dialogo necessario con il sud".