"Aprire le porte ai nuovi italiani", stranierinitalia.it, 21/02/07

"Aprire le porte ai nuovi italiani"
Il presidente della Repubblica a Bologna auspica di nuovo "un cammino costruttivo in Parlamento" per la riforma. "Si impongono politiche inclusive"

 

BOLOGNA - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano insiste: le regole per diventare italiani vanno riscritte per accogliere sempre più nuovi cittadini.

Parlando stamattina a Bologna ai rappresentanti delle istituzioni locali, il presidente della Repubblica ha auspicato ancora una volta "un cammino costruttivo in Parlamento" per la riforma della cittadinanza. Si tratta, ha spiegato Napolitano, "di un provvedimento che giudico importante rispetto al problema dell'immigrazione, e della conseguente integrazione degli stranieri che soggiornano legalmente e operosamente sul nostro territorio nazionale".

"Tale integrazione - ha sottolineato il Presidente - è ormai parte essenziale di una rinnovata e più comprensiva coesione sociale in Italia. E si debbono aprire le porte a quanti vogliano diventare cittadini italiani, adempiendo condizioni come quelle rigorosamente previste dalla nuova legge in discussione alla Camera dei Deputati. Si impongono politiche inclusive, contro ogni fenomeno di esclusione. Ed è componente di quelle politiche anche l'accoglimento di un numero decisamente maggiore e crescente di nuovi cittadini".

La settimana scorsa Napolitano ha ricevuto al Quirinale una rappresentanza dei nuovi italiani per i quali ha firmato il decreto di concessione della cittadinanza nel corso del suo mandato. "Mi ha colpito - ha ricordato il Presidente - il calore del loro sentirsi riconosciuti dalla nostra Repubblica e del loro rendervi omaggio, la loro consapevolezza della dignità finalmente e pienamente acquisita e il loro senso di libertà".

Intanto, prosegue alla Camera l'iter del testo unificato per la riforma. Per la prossima settimana è previsto l'intervento del governo in prima commissione, mentre c'è tempo fino al sei marzo per presentare emendamenti.

Elvio Pasca