Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Minori stranieri adottati, niente più permesso, Metropoli, 01/03/07

Minori stranieri adottati, niente più permesso, Metropoli, 01/03/07

Minori stranieri adottati,
niente più permesso

Non serve più il permesso di soggiorno ai minori stranieri adottati da famiglie italiane, al momento del loro arrivo in Italia. Lo hanno stabilito, con una direttiva, i ministri dell'Interno e della Famiglia, Amato e Bindi. La norma - hanno spiegato - era "fonte di disagio per le famiglie e dava luogo a un appesantimento burocratico". I minori stranieri adottati dovevano chiedere il permesso nonostante fossero già in possesso di cognome italiano

Niente più permesso di soggiorno per i bambini stranieri adottati in Italia: lo prevede una direttiva, datata 21 febbraio, dei ministeri dell'Interno e della Famiglia, firmata dai Giuliano Amato e Rosy Bindi. Il provvedimento, sottoposto ora all'esame della Corte dei Conti, abolisce quindi la norma secondo la quale un bambino adottato all'estero da una coppia italiana aveva l'obbligo di chiedere, al momento del suo arrivo in Italia (nonostante quindi fosse già in possesso di un cognome italiano) il permesso di soggiorno come qualsiasi cittadino straniero.

La circolare dei due ministri che accompagna la direttiva afferma che "la richiesta di un permesso di soggiorno per il minore, oltre ad essere possibile fonte di disagio per le famiglie adottive, darebbe luogo ad una duplicazione di adempimenti e ad un conseguente appesantimento burocratico". Infatti, il minore adottato, quando entra nel nostro paese, ha già l'autorizzazione della Commissione per le adozioni internazionali, nonché delle autorità consolari italiane, all'ingresso ed alla residenza nel territorio italiano e che per questo "valuta pienamente le ragioni di ordine e sicurezza pubblica".

La norma che prevedeva la richiesta del permesso di soggiorno anche per i minori adottati aveva provocato situazioni spesso imbarazzanti: Melita Cavallo, capo del dipartimento della giustizia minorile del ministero della Giustizia ed ex presidente della Commissione per le adozioni internazionali, ha raccontato di aver ricevuto spesso segnalazioni “di adolescenti ai quali venivano rilevate le impronte e genitori che per aver tardato la richiesta di permesso di soggiorno sono stati sanzionati. Genitori che hanno poi dovuto pagare per questa inadempienza”.
La direttiva

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