Droga. Il Dipartimento va riformato, non smantellato

dpa-grigio-copLettera appello contro le ipotesi di chiusura del Dipartimento antidroga e per la ridefinizione del suo mandato

Circolano di nuovo voci che vorrebbero smantellare il Dipartimento per le Politiche Anti-Droga affidandone le competenze al Ministero della Salute. Nell’anno in cui l’Italia finalmente si smarca da posizioni di retroguardia alle Nazioni unite in occasione della sessione speciale dell’Assemblea Generale affermando la necessità di promuovere approcci non ideologici e perseguire politiche che funzionino – anche sulla base di evidenze scientifiche – smantellare il DPA sarebbe la peggiore delle scelte politiche possibile.

Ferma restando la necessità di definire, e sostenere pienamente, interventi di riduzione del danno, fino a quando le droghe resteranno proibite il loro “controllo” non potrà esser affidato esclusivamente al Ministero della Salute. Oggi, mentre assistiamo a un ritorno di arresti per detenzione di sostanze illecite, è quanto mai urgente ridefinire il mandato del Dipartimento – partendo dal nome – e imputargli competenze relative alle politiche pubbliche in materia di stupefacenti anche in linea con la dicitura dell’Ufficio della Nazioni unite che, per l’appunto, NON si chiama “anti-droga” ma “sulle droghe”.

Inoltre, occorre dare atto al DPA di aver riaperto le sue porte al dibattito, convocando una riunione pubblica in vista della riunione delle Nazioni unite, e coinvolgendo nei suoi lavori le associazioni ascoltandone le istanze e proposte arrivando a suggerirne l’inclusione nella delegazione italiana all’ONU.

Speriamo quindi che si tratti solo delle solite voci che periodicamente corrono nei corridoi dei palazzi e che non distraggano dal lavoro di queste settimane relativo alla preparazione della relazione al Parlamento che aiuti il legislatore in un momento in cui alla Camera si discute di regolamentazione legale della Cannabis e sono presenti in Parlamento proposte per una riforma organica della legislazione antidroga. La vera decisione politica che il Governo deve prendere è quella relativa alla convocazione della VI Conferenza nazionale sulle droghe – assente dal 2009 – come luogo dove poter affrontare nel merito non tanto gli aspetti burocratico-amministrativi del Dipartimento, quanto il nocciolo delle leggi e politiche da analizzare, valutare e riformare.

Primi firmatari: Marco Perduca, giunta Associazione Luca Coscioni; Grazia Zuffa, Forum Droghe; Stefano Anastasia, Presidente la Società della Ragione; Hassan Bassi, segretario Forum Droghe; Franco Corleone, Coordinamento Garanti territoriali dei detenuti Riccardo De Facci, CNCA; Leonardo Fiorentini, Fuoriluogo; Leopoldo Grosso, Cartello di Genova, Presidente onorario Gruppo Abele; Patrizio Gonnella, Antigone e CILD; Francesco Maisto, Presidente Emerito Tribunale di Sorveglianza, Coordinatore Tavolo su Sanità e salute mentale degli Stati Generali dell’esecuzione penale; Alessandro Metz, LegacoopSociali; Massimo Oldrini, Presidente LILA; Maria Stagnitta, Presidente Forum Droghe.

Lettera appello contro le ipotesi di chiusura del Dipartimento antidroga e per la ridefinizione del suo mandato.