Tortura. Chiediamo a Renzi un impegno diretto per la legge

renzi-pdGentile Presidente del Consiglio,

dal 1988 l’Italia aspetta di tener fede ad un impegno assunto dinanzi alla comunità internazionale, allorché il Parlamento ratificò la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani e degradanti.

Finora ogni tentativo di inserire il reato di tortura nel codice penale è andato a vuoto. In più occasioni le corti internazionali e quelle interne hanno stigmatizzato questa lacuna che costringe il nostro Paese a restare sotto lo sguardo critico degli organismi sovranazionali.

Abbiamo molto apprezzato il suo intervento nell’aprile scorso quando a proposito del reato di tortura ha affermato che approvarlo “è la risposta di chi rappresenta un Paese”.

Pochi giorni fa la Commissione giustizia del Senato, dove il testo è in terza lettura, ha modificato nuovamente il disegno di legge, rendendo la fattispecie del crimine di tortura molto distante dalla definizione presente all’articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite del 1984. Dunque neanche questa volta avremo la legge in quanto la proposta, in questo interminabile iter parlamentare, tornerebbe alla Camera.

A tal proposito chiediamo un suo impegno diretto affinché si faccia garante dell’approvazione del disegno di legge sulla tortura che sia il più possibile affine alla Convenzione delle Nazioni Unite.

A chiederglielo è la nostra Associazione e, assieme a noi, i 52.000 firmatari della petizione che abbiamo promosso sulla piattaforma change.org.

Fiduciosi di un suo riscontro le porgo i miei più cordiali saluti,

Patrizio Gonnella
Presidente Antigone

Roma, 10/07/2015