Affollamento carceri. Si è fermata la discesa del numero dei detenuti

detenuti maggio 2020Sono stati pubblicati da parte del ministero della Giustizia i dati relativi alla popolazione detenuta in Italia al 31 maggio 2020. Si registra ormai chiaramente come il calo delle presenze si sia fermato, dopo aver rallentato significativamente dalla metà di aprile in poi.

Il calo delle presenze da fine febbraio è a questo punto di 7.843 unità, un dato certamente significativo ma comunque insufficiente per portare le presenze in carcere al livello della capienza regolamentare, che alla stessa data era di 50.472 posti.   

Il calo delle presenze più significativo si registra in Emilia-Romagna, dove a fine maggio le presenze sono il 23,0% in meno rispetto a fine febbraio, il 32,5% in meno tra le donne, mentre nel paese il calo è stato in media del 12,8%, e del 18,1% tra le sole donne.   

Significativo un netto cambio di tendenza. A fine aprile se registrava un calo in proporzione maggiore tra i detenuti in custodia cautelare (-13,2%) che non tra quelli definitivi (-11,4%), segno che, oltre alla magistratura di sorveglianza, nel calo della popolazione detenuta avevano pesato molto le decisioni di giudici e PM in merito alla revoca o al mancato ricorso alla custodia cautelare.   

A fine maggio il dato è capovolto ed il calo da fine febbraio è in proporzione più significativo tra i definitivi (-13,69%) che non tra le persone in custodia cautelare (-10,83%). La causa è chiara: nell’ultimo mese il numero delle persone in custodia cautelare è rimasto sostanzialmente invariato (8.118 a fine aprile, 8.107 a fine maggio), mentre quello dei definitivi è continuato a calare (da 37.098 a fine aprile a 36.140 fine maggio). Sembrerebbe dunque che la campagna di allarme sulle “scarcerazioni facili” abbia condizionato la sorveglianza meno che la magistratura giudicante e requirente.   

Il tasso di affollamento medio, misurato sulla capienza regolamentare, è sceso al 105,8%, mentre se si sottraggono i posti di fatto non disponibili è intorno al 115%. Ma ben 10 istituti continuano ad avere un tasso di affollamento ufficiale superiore al 150%, tra cui Latina (184,4%), Larino (186,8%) e Taranto (199,4%).

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