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Atto
Camera
Interrogazione a
risposta scritta
4-10382
presentata da ALDO CENNAMO giovedì 1 luglio
2004 nella seduta n.483
CENNAMO, SINISCALCHI, CARBONI e OLIVERIO. -
Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che
nel corso della trasmissione radiofonica Radio
carcere, andata in onda sulla emittente Radio Radicale, il 15 giugno
2004, è stato trattato il tema delle violenze
commesse all'interno di alcuni istituti penitenziari;
oltre ad alcuni ospiti intervenuti - il deputato Aldo Cennamo, il vicedirettore
del quotidiano Libero Renato Farina ed il coordinatore della
associazione Antigone Patrizio Gonnella - sono state ascoltate
testimonianze rese da persone, le cui identità sono state comprensibilmente non
rivelate, che hanno rappresentato gravi forme di violenza ed abusi in danno di
detenuti all'interno degli istituti di reclusione;
la trasmissione, condotta come di consueto da Riccardo Arena, sempre attraverso
una articolata inchiesta finalizzata alla denuncia di disfunzioni ed alla
sensibilizzaziore di problemi concreti insiti nel sistema carcerario, ha offerto
numerosi spunti di riflessione per quanti, a qualunque titolo, si interessino
alle condizioni in cui versano i cittadini reclusi;
nel corso della richiamata trasmissione radiofonica, alcune testimonianze
mandate in onda hanno tratteggiato specifiche violenze
che sarebbero state commesse da personale di polizia penitenziaria negli
istituti di reclusione di Livorno, Napoli (Poggioreale), Prato, Parma;
è emerso un quadro particolarmente grave e sconvolgente che ha evidenziato un
particolare degrado ed una sistematicità del ricorso alla violenza ed alla
«ritorsione» nei confronti di alcuni detenuti;
alcuni reclusi, stando a quanto testimoniata, avrebbero subito violente
percosse, sarebbero stati completamente privati dei vestiti ed in alcuni casi
costretti ad un forzato isolamento;
le richiamate testimonianze, purtroppo non isolate, nel panorama delle denunce
di gravi abusi e violenze che in alcuni istituti
i detenuti sarebbero costretti a subire, rappresentano, se positivamente
riscontrate un insopportabile «attentato» alla civiltà del nostro Paese ed una
grave ferita per il sistema di punizione e di concreto trattamento sanzionatorio
riservato a chi subisce condanne penali;
è fin troppo evidente come il fine rieducativo e riabilitativo della pena,
costituzionalmente previsto, in presenza di episodi di tal fatta - qualora
venissero compitamente accertati - si svilisca al punto da rappresentare un
singolare paradosso -:
alla luce di tali segnalazioni, quali concrete iniziative il Ministro
interrogato, disposti i doverosi accertamenti, ritenga di intraprendere allo
scopo di verificare quanto «denunciato», monitorare gli episodi di violenza in
danno di detenuti ed adottare, qualora risultino provati gli ingiustificati
gravi abusi, provvedimenti finalizzati a scongiurare che degenerazioni di tal
fatta possano infiltrarsi nel sistema punitivo di uno stato civile, moderno e
democratico.(4-10382) |
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