INTERROGAZIONE (a risposta orale)
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro della Giustizia
Al Ministro degli affari esteri
Premesso che:
l'Italia dovrebbe approvare ormai da 16 anni una
specifica legge contro la tortura anche per ottemperare ai propri obblighi
internazionali, derivanti soprattutto dalla ratifica della Convenzione delle
Nazioni Unite contro la tortura del 1988;
che tale inadempienza del nostro paese non è
passata inosservata negli organismi intergovernativi, tanto da essere stata
stigmatizzata negli ultimi anni dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti
umani (organismo di controllo istituito in base al Patto internazionale per i
diritti civili e politici), dal Comitato della Nazioni Unite contro la tortura
(organismo di controllo istituito in base alla omonima Convenzione), dal
Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e dal Comitato europeo
per la prevenzione della tortura (del Consiglio d'Europa);
che nei prossimi mesi, l'Italia sarà nuovamente
chiamata a rendere conto dell'attuazione del diritto internazionale in materia
di diritti umani davanti al Comitato sui diritti umani e al Comitato contro la
tortura. In entrambi i casi, rischia di farlo senza aver introdotto la
fattispecie specifica di tortura nel codice penale e senza aver ratificato il
Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura;
che il Governo non ha inteso porre l'impegno
contro la tortura, in Italia e nel mondo, tra le sue priorità. Nonostante la
presentazione di otto progetti di legge, sottoscritti da oltre cento Deputati e
Senatori di tutti i gruppi parlamentari, l'esame dei testi - iniziato alla
Camera il 18 aprile 2002 - è stato infatti caratterizzato da tempi
inspiegabilmente lunghi e da inaccettabili tentativi di introdurre una
definizione di tortura più restrittiva di quella internazionale.
Per sapere:
se il Governo non intenda porre tra le sue
priorità di fine Legislatura l’introduzione del reato di tortura, così come
definito internazionalmente, nel codice penale italiano e procedere alla
ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la
tortura del 1988 prima della prossima imminente osservazione dinanzi ai
comitati sui diritti umani e contro la tortura.
Umberto Ranieri
Roma, 3 marzo 2005 |