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promozione atti parlamentari promossi da Antigone

Proposta di legge

di iniziativa dei senatori

DE ZULUETA, BATTISTI, MALABARBA, PAGLIARULO, PETERLINI, SALVI, ZANCAN, ACCIARINI, BASSO, BRUNALE, PAOLO BRUTTI, CORTIANA, D’ANDREA, DE PETRIS, DI SIENA, DONATI, FALOMI, FLAMMIA, FRANCO, GARRAFFA, GIARETTA, IOVENE, LONGHI, MAGISTRELLI, MARINO, MARITATI, MARTONE, MONTICONE, MUZIO, OCCHETTO, PETRINI, PILONI, PIZZINATO, RIPAMONTI, ROTONDO, SODANO, TESSITORE, TURRONI, VICINI, VITALI, VIVIANI, ZANDA

Ratifica ed esecuzione del

Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite

contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti,

fatto a New York il 18 dicembre 2002

 

Dopo oltre un decennio di lavori preparatori e di pressioni delle organizzazioni non governative, prime fra tutte l’Apt di Ginevra, Antigone e Amnesty International, in data 18 dicembre 2002, l’ONU ha adottato (con 127 voti favorevoli e solo 4 contrari) il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti del 1984, in tal modo promuovendo un ulteriore passo in avanti nella protezione dei diritti umani.

La tortura è un crimine contro l’umanità, perseguito anche a livello di Corte Penale Internazionale. È necessario, quindi, attivarsi in tutte le sedi per prevenire il perpetrarsi di tale crimine e per sanzionarne gli autori.

Lo scorso marzo, durante un Convegno organizzato dalle associazioni Amnesty International e Antigone, i componenti del Comitato contro la tortura delle Nazioni Unite hanno auspicato una pronta ratifica del nostro paese.

In particolare, obiettivo del Protocollo, è quello di istituire un sistema di ispezioni regolari a livello universale nei luoghi di detenzione per prevenire la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Si tratta di un meccanismo ispettivo fondamentale per assicurare standard elevati di tutela dei diritti delle persone private della libertà. Quanto accaduto in questi mesi a Guantanamo e nelle prigioni irachene rende ancora più urgente l’immediata entrata in vigore di nuovi ed efficaci organismi di controllo, privi di condizionamenti delle grandi potenze.

La Convenzione del 1984 prevedeva forme non penetranti di controllo. Con il protocollo si è fatto un enorme passo in avanti. Da un lato è stata prevista la creazione di un “Sottocomitato di prevenzione” facente capo al Comitato contro la tortura e, dall’altro, a livello di ogni Stato firmatario (ed il nostro Paese è stato uno dei primi), viene imposta l’introduzione di un meccanismo nazionale di prevenzione consistente in un organo indipendente di controllo dei luoghi in cui le persone sono private della libertà.

Dunque, oltre al previsto comitato internazionale di esperti indipendenti con facoltà di verifica ispettiva degli istituti di detenzione e dei posti di polizia dei Paesi membri, nel Protocollo è stabilito che ogni Stato debba istituire un “sistema” interno di controllo affidato ad un’autorità indipendente che abbia accesso ad ogni luogo di privazione della libertà: non solo carceri, quindi, ma anche stazioni di polizia, centri di detenzione per immigrati, ospedali psichiatrici, etc.

Il trattato entrerà in vigore al deposito della 20° ratifica e, da quel momento, il riflesso nella legislazione interna di ogni paese sarà immediato (essendo, infatti, pari ad un anno il termine entro il quale gli Stati dovranno istituire la citata figura indipendente di controllo).

L’Italia ha firmato il Protocollo sin dal 20 agosto 2003. La situazione internazionale rende evidente quanto sia urgente raggiungere al più presto l’obiettivo della ventesima ratifica.

L’auspicata ratifica del citato Protocollo da parte dell’Italia si “salderebbe”, inoltre, perfettamente alla discussione, già avviata in Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati, sul garante nazionale delle persone private o limitate nella libertà personale.

Con la presente proposta di legge, in linea con l’impegno che il nostro Paese ha sempre mostrato su questi temi delicati e fondamentali, si intende quindi sollecitare la ratifica e l’esecuzione del Protocollo opzionale adottato dall’ONU il 18 dicembre 2002. Se il nostro Paese ratificherà tale protocollo potrà essere da traino a molti altri Paesi.

Art. 1.

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare il Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1984 contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, fatto a New York il 18 dicembre 2002.

Art. 2

Piena ed intera esecuzione è data al Protocollo di cui all’articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto previsto dall’articolo 28 del Protocollo stesso.

Art. 3.

La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

 

Optional Protocol to the Convention Against Torture

Status of Signature / Ratification as at 19 May 2004

Signatories 24, Ratifications 3

 

Participant

Signature

Ratification / Accession

Albania

 

01 October 2003 a

Argentina

30 April 2003

 

Austria

25 September 2003

 

Brazil

13 October 2003

 

Costa Rica

04 February 2003

 

Croatia

23 September 2003

 

Denmark

26 June 2003

 

Finland

23 September 2003

 

Guatemala

25 September 2003

 

Iceland

24 September 2003

 

Italy

20 August 2003

 

Madagascar

24 September 2003

 

Mali

19 January 2004

 

Malta

24 September 2003

24 September 2003

Mexico

23 September 2003

 

New Zealand

23 September 2003

 

Norway

24 September 2003

 

Poland

05 April 2004

 

Romania

24 September 2003

 

Senegal

04 February 2003

 

Serbia and Montenegro

25 September 2003

 

Sierra Leone

26 September 2003

 

Sweden

26 June 2003

 

United Kingdom

26 June 2003

10 December 2003

Uruguay

12 January 2004

 

 

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