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Per Sofri e Bompressi Un digiuno contro l’oblio Questa non è un’iniziativa con un obiettivo o una
scadenza immediata, proponiamo, piuttosto, una catena di solidarietà, anche
attraverso un digiuno a staffetta, per rifiutare il ruolo di spettatori
passivi e perché la carcerazione di Sofri e Bompressi non cada nell’oblio.
BOLLETTINO N. 86
Del 12 Giugno 2002
135° giorno della catena di solidarietà
2354 giornate di digiuno
OGGI SIAMO A QUOTA: 901 digiunanti 344 in attesa di subentrare
Vincino
Oggi digiunano:
Elda Tessore assessore al commercio al comune di Torino, Fulvio Battista Assessore comunale di
S. Giorgio a Cremano, Massimo Lensi
Firenze cons. gen. Partito Radicale Transnaz., Marta Cavazza Bologna – Docente universitaria, Enrico Petazzoni Bologna, Angelo
Bocchio Alessandria, Gino Capogna
Alessandria, Francesca Calio
Alessandria, Antonio Petrocelli San
Casciano Val di Pesa, Claudia
Zantedeschi Trento, Anna Fassio
Bolzano, Pina Gennaro Padova –
psicoterapeuta, Dino Barrera Torino,
Daniele Lupo Jallà Torino direttore
musei civici torinesi, Erica Giocosa Torino,
Franco Borazzo Torino, Andrea Renzi Napoli – attore, Lino Vairetti Napoli – musicista, Marcella Manzella Napoli, Francesco La Monica Napoli, Enzo Rossi Napoli.
“La cosa che
trovo importante è che questo digiuno è un impegno molto personale e discreto
che mette a dura prova la coscienza di tutti noi. Non è il solito
digiuno-protesta da TG televisivo per mettersi in mostra, ma un segnale sottile
e silenzioso ma incisivo e penetrante che colpirà in pieno centro
l'obiettivo prefissato.
Sono più che convinto che le coscienze di tutti si risveglieranno dal torpore
vissuto per troppi anni dove ha imperato il pressapochismo e la mediocrità.
Sarà libero Sofri e molti come lui. Crediamoci!”
Lino Vairetti
* * *
Lettera della Prof.ssa Mariella Giammarini inviata al
Presidente della Repubblica
“San Benedetto del Tronto 24 maggio 2002
Gent.mo Sig. Presidente,
sono una cittadina qualunque e insegno con passione Lettere
nella nostra tormentata scuola pubblica.
Ma non è per questo che Le scrivo. Ho infatti una richiesta
da rivolgerle.
Lei è un uomo giusto. Nel nostro paese, da cinque anni, c'è
un uomo giusto in carcere per una controversa condanna a ventidue anni.
Molti ormai in Europa guardano con sgomento la sua
prigionia:come gli umiliati di Sarajevo ne conoscono la generosità, la dignità
e l'integrità morale. I disperati delle carceri hanno trovato in lui un
difensore e un amico sollecito. Molti italiani di ogni parte politica sanno
come dalla sua cella (una scatola di
tré metri per due) dia voce alla libertà e alla democrazia con i suoi scritti.
Presidente anche Lei conosce questa vicenda. La prego, dica
una parola definitiva su Adriano Sofri.
Lei di certo ama Dante Alighieri, quindi potrà capire, magari rileggendo
la Lettera all'amico fiorentino, perché Adriano Sofri non chiederà mai la
grazia. Da mesi, alcune centinaia di
persone, intellettuali e non, dì ogni estrazione e pensiero, stanno digiunando per lui: quest'uomo può essere un
pericolo solo per le coscienze vili.
Ogni giorno in più che trascorre in carcere aumenta il rischio che la
sua pena si trasformi in una pena di
morte passiva; Adriano Sofri sta per compiere sessant'anni. Io non ho pace a
saperlo dietro le sbarre.
Mi appello alla Sua sensibilità di uomo perché consigli la
Sua Autorità di Presidente non consenta
che questa vicenda nei libri di storia si affianchi a quella tragica di
A. Granisci, con l'aggravante che oggi
l'Italia è una democrazia.
Nell'augurarle un buon lavoro le porgo i più cordiali
saluti. Grazie.”
Mariella
Giammarini
Servono Euro.
Sul C/C
24165-BNL Agenzia di Pisa – ABI 1005, CAB 14000 intestato a: Associazione
Liberi, Liberi.
Questo Bollettino è stato redatto da: Silvio Di
Francia, Alberto Federici, Beatrice Centi, Rita Novelli, Teresa Franco, Mauro
Stramucci, Patrizia Alimenti ed è stato chiuso alle ore 15.15
Tel.
06 67102423 -06/67102400
- E.mail: peradrianosofri@libero.it