di Patrizio Gonnella, da Il Manifesto del 21 giugno 2018
La proposta della Lega sulla legittima difesa è un atto di sfiducia nei confronti dello Stato, delle forze dell'ordine, dei giudici, di studiosi e giuristi. Essa significa abdicare alla funzione di controllo dell'ordine pubblico da parte delle polizie.
Significa dare un messaggio per la proliferazione delle armi e del loro uso scriteriato, non fidarsi dei giudici e del loro sapiente lavoro di indagine e analisi dei fatti. La proposta, fortemente voluta dall'attuale sottosegretario leghista al ministero degli Interni Nicola Molteni, ripropone quella già presentata nella scorsa legislatura. Essa prevede, in modo contorto, una sorta di presunzione assoluta di legittima difesa nonché il solito aumento di pena per il furto in appartamento. Di aumento in aumento - è il terzo negli ultimi anni - puniremo il ladro quanto un terrorista dell'Isis.
Nei venti mesi intercorsi tra l'armistizio dell'8 settembre 1943 e la fine dell'aprile 1945, occupazione tedesca e guerra civile determinano spirali di violenze e crimini orribili. A partire dal libro di Mimmo Franzinelli vogliamo ripercorrere un pezzo di storia della tortura in Italia, parlando di ciò che fu all'epoca e di ciò che è oggi.
Insieme all'autore e ai nostri Patrizio Gonnella e Donatella Panzieri, lo faranno anche Carla Nespolo (presidente dell'ANPI-Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) e Dario Ippolito (ordinario di Filosofia del Diritto all'Università Roma Tre).
L'appuntamento è aper il 21 giugno alle 18.00 a Roma, presso l'Enoteca Letteraria, in via Quattro Fontane 130.
"Nel contratto di governo sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle c'è un capitolo, l'undicesimo, che desta grande preoccupazione in quanti hanno a cuori la difesa dei valori costituzionali. Per questo abbiamo inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, appllandoci alla sua carica istituzionale di custode dei valori della nostra Costituzione, affinché non si cancellino principi fondamentali che non possono essere nella disponibilità di alcuna forza politica". A dirlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, associazione che dal 1991 si occupa di garanzie nel sistema penale e penitenziario.
Nel capitolo in oggetto, denominato “Giustizia rapida ed efficiente” le pene, che la nostra Carta Costituzionale declina al plurale, vengono interamente schiacciate sul solo uso del carcere, togliendo spazio a ogni misura alternativa alla detenzione che sappia davvero recuperare il condannato alla vita sociale.
Nei giorni scorsi osservatori della nostra associazione sono stati in visita nel carcere di Bari e in quello femminile di Trani per monitorare le condizioni di detenzione.
Ciò che emerso nell'istituto barese è un’impennata del numero di detenute della quale, gli stessi operatori, non si danno una spiegazione. Per una capienza di 299 posti letto, i detenuti presenti erano 353 alla fine dello scorso gennaio, mentre sono arrivati a 442 al momento della nostra visita. Di recente si è dovuto aggiungere il terzo letto a castello in tutte le sezioni di media sicurezza e molti dei detenuti sono costretti in uno spazio compreso tra i 3 e i 4 mq, al limite di quanto previsto dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, prima che si configuri la violazione dell'art. 3 della Convenzione Europea, riguardante il trattamento inumano e degradante. Al momento della visita gli stranieri erano 76, provenienti principalmente dal’Albania, la Georgia e la Somalia, e i detenuti con una sentenza definitiva 136. 108 i detenuti nella sezione di Alta Sicurezza.
In molte sezioni si cerca di rispettare le indicazioni sulla sorveglianza dinamica e la possibilità di stare fuori dalla propria cella per almeno 8 ore al giorno, anche grazie allo sforzo degli operatori nel tentare di organizzare una vita interna conforme agli standard legali.
Diritti, Libertà, Servizi per la Salute Mentale
Roma 11 e 12 maggio 2018 (verso una conferenza nazionale) – Protomoteca del Campidoglio
E’ stata conferita all’evento la Medaglia del Presidente della Repubblica
Nel quarantesimo della Legge 180, Unasam promuove con diverse organizzazioni – Conferenza per la salute mentale nel mondo F. Basaglia, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Siep Società italiana di Epidemiologia Psichiatrica, stop OPG, Psichiatria Democratica, Wapr Italia, Forum Salute Mentale, Rete italiana Noi e le Voci, Fondazione Di Liegro, Cittadinanzattiva, Antigone, A Buon Diritto, La Società della Ragione, Forum Salute in Carcere, Gruppo Abele – e con il Patrocinio di “Roma Presidenza Assemblea Capitolina” – un incontro nazionale a Roma presso la Protomoteca del Campidoglio l’11 e 12 maggio 2018.
I promotori presentano un Appello che valuta lo stato di attuazione del diritto alla tutela della salute mentale in Italia, chiede a Parlamento, Governo, Conferenza delle Regioni e Anci sia organizzata una Conferenza nazionale sulla Salute Mentale e indica gli obiettivi per ottenere Diritti, Libertà, Servizi per la Salute Mentale.