COMUNICATO STAMPA - Siamo a 49 suicidi dall'inizio dell'anno, secondo i dati di Ristretti Orizzonti. Ogni suicidio è sicuramente una storia a sé, un gesto individuale di disperazione. Detto questo, ogni suicidio è anche il fallimento di un processo di conoscenza e presa in carico della persona.
I suicidi non si prevengono con la sorveglianza asfissiante ma con i colloqui individuali, il sostegno psicosociale, la liberalizzazione delle telefonate, la sorveglianza dinamica, l'umanità del trattamento. Vanno chiusi tutti i reparti di isolamento di fatto o di diritto, a partire dal carcere romano di Regina Coeli. Tutti i detenuti devono stare almeno 8 ore fuori dalla cella.
Speriamo che arrivi presto la riforma della legge penitenziaria che renda la vita in carcere meno dura di quello che è oggi. E che sia meno dura anche per lo staff penitenziario tutto, ivi compreso il personale di polizia.
Il suicidio di un agente a Tolmezzo, al di là delle motivazioni personali, è un grido di allarme verso le istituzioni. Va assicurato prestigio sociale ed economico a tutti gli operatori penitenziari. E vanno subito assunti giovani direttori, educatori, assistenti sociali e psicologi. In questo modo ci sarà anche meno carico sui poliziotti.
La legge approvata dall'Italia per istituire il reato di tortura non è conforme alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e deve essere modificata. Lo afferma l'apposito Comitato Onu contro la tortura che ha presentato a Ginevra le conclusioni e raccomandazioni sul rispetto della Convenzione così come emersi durante la sessantaduesima sessione tenutasi lo scroso 14 e 15 novembre. Tra gli altri rilievi mossi al paese, anche alcuni aspetti della politica migratoria, tra cui l'accordo con la Libia ed il regime carcerario duro del 41bis.
E' possibile ordinare il graphic novel Antigone. 25 anni di storia italiana visti da dietro le sbarre, attraverso una delle seguenti modalità:
- conto corrente postale n. 93099000, intestato ad Associazione Antigone Onlus, Via della Dogana Vecchia, 5 – Roma IBAN IT 45 N 07601 03200 000093099000;
- conto corrente bancario intestato ad Antigone Onlus presso Banca di Credito Cooperativo di Roma, IBAN IT 17 U 08327 03251 00000 0000698, SWIFT ROMAITRRXXX
- oppure tramite paypal a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Indicare nella causale "acquisto graphic novel Antigone". Il prezzo di ciascuna copia è di 15 euro.
Mandare la prova di pagamento a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. insieme all'indirizzo di spedizione.
Presentato ieri il 3° Rapporto supplementare del Gruppo CRC alle Nazioni Unite, che fa il punto sull’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e a cui Antigone collabora fin dal principio.
Minori in povertà, accesso ai servizi sanitari per l’infanzia, nidi, tempo pieno, refezione scolastica: il divario nelle condizioni di minori e adolescenti è ampio, specie tra Nord e Sud, con le regioni del Mezzogiorno che registrano il 20,4% di bambini in svantaggio socio-economico (il doppio rispetto alla media nazionale); con la Calabria che ha un tasso di mortalità infantile del 4,7‰ (contro il 3,1‰ nazionale); con Sicilia, Puglia, Campania e Calabria con il più alto numero di bambini che non ha accesso al servizio mensa nella scuola primaria e i più elevati tassi di dispersione. Le politiche dell’infanzia in Italia continuano a non essere trattate come una priorità e, in assenza di una visione d’insieme strategica, permangono le diseguaglianze, che si riflettono in primo luogo sulle disparità regionali. A interventi discontinui, talvolta realizzati in risposta a situazioni emergenziali, si sono alternati, tuttavia, anche alcuni segnali incoraggianti sul piano legislativo. È quanto emerge dal 3° Rapporto supplementare del Gruppo CRC, che sarà trasmesso alle Nazione Unite, presentato oggi alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, della Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Filomena Albano e della vice-presidente della Commissione parlamentare infanzia Sandra Zampa, promotrice della legge 47/2017 sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati. Il Rapporto, che fotografa lo stato delle politiche dell’infanzia dalla prospettiva del terzo settore, a partire dall’esperienza di coloro che lavorano quotidianamente con i bambini e i ragazzi, è un report complementare rispetto a quello fornito dal Governo e completa il terzo ciclo di monitoraggio del Gruppo CRC. Alla redazione degli undici capitoli che lo compongono hanno contribuito 144 operatori delle 96 associazioni che costituiscono il Gruppo CRC.
di Antigone Emilia-Romagna
I decreti sulla Sicurezza delle città e sull’Immigrazione – recentemente emanati dal governo italiano con la firma del Ministro dell’interno Minniti – rispondono alla logica di contenere ed escludere una parte della popolazione. La soluzione proposta si configura come risposta repressiva e semplicistica a fenomeni sociali complessi correlati, da un lato, a una gestione miope dei flussi migratori e, dall’altro, alla prolungata e intensa crisi economica e sociale che continua a produrre i soggetti marginali che risultano poi i principali destinatari di queste misure.
Questi decreti si pongono in continuità rispetto al delinearsi di un paradigma della sicurezza pervasivo e dannoso, ma allo stesso tempo evidentemente funzionale alle forze politiche – di destra e di sinistra – che cercano un riscontro rapido in termini di consenso elettorale. Ma non è più solo quella della paura la logica organizzatrice delle misure qui proposte: riemerge la difesa del decoro.I decreti in questo senso forniscono una nuova occasione di dibattito su alcune questioni fondamentali relative alla regolamentazione verticale degli spazi urbani e delle interazioni sociali che vi prendono corpo: chi definisce che cos’è uno spazio pubblico, chi ha diritto ad attraversarlo e chi ne può venire escluso? Chi ha il potere di definire decoro e sicurezza? Chi in definitiva ha diritto di parola rispetto a questi temi? E’ sufficiente essere parte della cittadinanza che deve essere “rassicurata”?