Antigone, Forum Droghe, Lega Italiana Lotta all’AIDS (LILA), l’Associazione Luca Coscioni e la Società della Ragione hanno inviato oggi 31 luglio una diffida al Governo per denunciare la mancata piena applicazione della legge sulle droghe.
Il Testo unico sulle droghe 309/90 prevede che “ogni tre anni, il Presidente del Consiglio dei Ministri convochi una conferenza nazionale sui problemi connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope, alla quale invita soggetti pubblici e privati che esplicano la loro attività nel campo della prevenzione e della cura della tossicodipendenza. Le conclusioni di tali conferenze sono comunicate al Parlamento anche al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall’esperienza applicativa” recita la diffida in premessa.
COMUNICATO STAMPA - Il suicidio avvenuto oggi a Rebibbia è il ventinovesimo dall'inizio dell'anno. Un calcolo triste e tragico.
Al di là delle motivazioni che hanno portato a quest'ultimo episodio c'è necessità di rimettere al centro dell'attenzione pubblica e istituzionale la questione carceraria.
"Vanno subito assunti provvedimenti diretti a migliorare lecondizioni materiali di detenzione - sostiene Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. Inoltre, da un lato, vanno rispettate le indicazioni ministeriali sulla prevenzione dei suicidi e, dall'altro, vanno individuate riforme da subito realizzabili.
Continua la crescita dei detenuti (il tasso di sovraffollamento è al 113,2%) e in alcune carceri si torna a scendere sotto lo spazio minimo previsto di 3 mq per detenuto. E’ quanto emerge dal pre-rapporto 2017 che abbiamo presentato oggi a Roma, frutto dei primi sei mesi di visite del nostro Osservatorio.
Già nell’ultimo rapporto, non a caso chiamato #TornailCarcere, si era posta l’attenzione sul ritorno del sovraffollamento con tassi di crescita che, se continuassero all’attuale ritmo, porterebbero in pochi anni l’Italia ai livelli che costarono la condanna da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ma quali sono le ragioni della crescita del numero dei detenuti? Da una parte il numero enorme di processi penali pendenti. Oltre 1,5 milioni di cui più di 300 mila dalla durata irragionevole e quindi prossimi alla violazione della legge Pinto. I tempi lunghi dei processi influiscono sull’eccessivo ricorso alla custodia cautelare che continua a crescere arrivando all’attuale 34,6%, quando solo due anni fa era al 33,8%. Dall’altra c’è il fatto che si registra un cambiamento anche nelle pratiche di Polizia e giurisdizionali, effetto questo della pressione dell’opinione pubblica a partire da casi eclatanti (di come le sirene del populismo penale potessero influire avevamo parlato in un nostro recente approfondimento).
l numeri dei detenuti sono in costante crescita. In alcune carceri si è tornati a scendere sotto la soglia minima dei 3mq per detenuto. Una situazione che avevamo già denunciato nel nostro Rapporto annuale #TornailCarcere.
Alcuni carceri sono ancora senza acqua calda o spazi adeguati alle attività di risocializzazione. La possibilità di effettuare colloqui via skype è assente quasi ovunque.
E' quanto emerge dalle visite effettuate dal nostro Osservatorio nei primi sei mesi di quest'anno. Dati e informazioni raccolte nel nostro pre-rapporto 2017 sulle condizioni di detenzione che presenteremo il prossimo 27 luglio, alle ore 11.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4, Roma).
Durante la conferenza stampa saranno inoltre presentate anche le proposte di Antigone per un nuovo ordinamento penitenziario alla luce della legge delega da poco approvata dal Governo. Dalle donne ai minori, dagli stranieri alla salute, dall'isolamento alle misure alternative, dal lavoro all'istruzione, dalla libertà di culto alla sessualità, dal diritto di voto alla gratificazione e identificazione del personale, venti proposte per riformare l'ordinamento penitenziario del 1975.
COMUNICATO STAMPA - Dichiarazione congiunta di Antonio Marchesi (presidente di Amnesty International Italia) e Patrizio Gonnella (presidente di Antigone e CILD)
In queste ore una delegazione della commissione difesa del Senato, guidata dal presidente Nicola Latorre, è impegnata in una visita ufficiale in Egitto. Durante la visita lo stesso senatore Latorre - come riportato da un'agenzia di stampa - avrebbe sottolineato la necessità di rasserenare l’atmosfera fra i due paesi per superare le difficoltà che stanno vivendo le relazioni bilaterali.
Una frase che può essere letta come una possibile apertura al ritorno dell'ambasciatore italiano al Cairo, dopo che l'Italia aveva ritirato il suo rappresentante a seguito della morte del giovane ricercatore Giulio Regeni. Un caso per il quale la collaborazione delle autorità egiziane è sempre stata assente.