"Chiediamo all'amministrazione penitenziaria dai verificare prontamente le denunce dell'onorevole Ferraresi. Si tratta di denunce che disegnano un quadro terribile. Per questo è importante fare presto una inchiesta amministrativa e giudiziaria sulle denunce fatte e comunque proteggere l'incolumità di Rachid Assarag".
A dichiararlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
Sono state la sua determinazione e il suo coraggio a togliere dall'oblio la questione carceraria e le vite dei detenuti. Ogni qual volta andiamo nelle carceri c'è sempre qualche detenuto che evoca Marco, lo cita, spera nelle sue battaglie.
Le sue lotte non erano mai fine a se stesse, c'era sempre un obiettivo, una proposta. Tante volte con lui ci siamo ritrovati a discutere sul che fare, su come arrivare a un provvedimento di clemenza o ad una diversa attenzione pubblica sui nostri temi.
A lui dobbiamo l'attenzione che negli ultimi anni le televisioni hanno concesso ai diritti legati alle carceri.
Le nostre condoglianze a tutte le amiche e gli amici dei Radicali con cui tante lotte abbiamo condiviso.
Domani ricorderemo Marco Pannella in occasione del convegno da noi organizzato presso la Camera dei Deputati, "Dignità e diritti umani nei luoghi di privazione della libertà".
La notizia non sfuggì al mitico – direbbe Homer Simpson – Matteo Salvini.
Il sito ilsudconsalvini.info annunciò una pronta visita di Salvini a Bari. I titoli dei giornali non lasciavano dubbi: pronti a colpire; volevano colpire Circo Massimo e Colosseo; scoperta cellula legata all’Isis, fermati militanti dell’Isis. Accade però che il Gip barese dichiara gli indizi di terrorismo insussistenti: uno dei tre arrestati è scarcerato. Per gli altri restano le accuse più banali di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Che dire? Tre considerazioni a margine.
HIV, epatite C (HCV) e tubercolosi (TB) sono una grande minaccia per la salute in carcere e il loro livello di diffusione tra la popolazione detenuta è molto più elevato che tra i liberi cittadini.
Tra i detenuti al 7,4% è stata diagnosticata una infezione da epatite C, al 2% una infezione da HIV ed al 0,6% da tubercolosi. In Italia queste percentuali sono rispettivamente attorno al 2% (epatite C), allo 0,2% (HIV) ed inferiore allo 0,01% (tubercolosi).
Le carceri e gli altri luoghi di detenzione costituiscono ambienti ad alto rischio di trasmissione di queste patologie.
COMUNICATO STAMPA - Il Tribunale di Sorveglianza di Venezia ha espresso parere favorevole al ritorno in semilibertà di Doina Matei. Questa è veramente una bella notizia, segno di una magistratura forte e non dipendente dalla pancia e dagli umori popolari. Contro di lei sono state espresse parole in libertà, parole pesanti, parole che fanno male, che hanno prodotto un danno sociale, politico, umano e culturale incalcolabile.
Doina Matei era una ragazzina quando è stata condannata a sedici anni di carcere. Una enormità che è più o meno il massimo della pena in quei Paesi che hanno abolito l’ergastolo.