Diecimila firme in pochi giorni. È questo lo straordinario risultato raggiunto dalla petizione che, indirizzata ai capogruppo parlamentari e alla presidente della Commissione Giustizia della Camera, chiedeva l'inserimento del reato di tortura nel codice penale.
Da oltre 25 anni l'Italia aspetta di adeguarsi a tutti i paesi democratici, mantenendo fede ad un impegno assunto con le Nazioni Unite che, con il Consiglio d'Europa, ritengono la tortura un crimine contro l’umanità. I prossimi mesi saranno cruciali proprio per il nostro paese. La Corte Europea dei Diritti Umani deciderà infatti se condannarci per la condizione di disumanità a cui sono sottoposti i detenuti in Italia mentre, le stesse Nazioni Unite, valuteranno la tenuta dei diritti umani nel nostro paese. Non indifferente sarà la questione della mancanza del delitto di tortura nel nostro ordinamento. Siamo tra i pochissimi nella Ue.
Interrogazione a risposta in Commissione
presentata da On. Paolo Beni
Al Ministro della Giustizia
Per sapere – premesso che
Lo scorso 25 marzo è stata trasmessa dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ai direttori generali degli istituti penitenziari una nota avente ad oggetto la richiesta dati da parte dell’Associazione Antigone;
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
(4-04505) DEL 15.4.14
— Al Ministro della giustizia
DANIELE FARINA, SANNICANDRO, MIGLIORE, DI SALVO, BOCCADUTRI, FERRARA, FRATOIANNI, COSTANTINO, MELILLA, NICCHI, PAGLIA, PANNARALE, PIAZZONI, SCOTTO, COCCIA e ZACCAGNINI
Premesso che:
in data 25 marzo 2014, il dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (D.A.P.) avrebbe dato indicazione, con una nota indirizzata ai provveditorati regionali, nonché ai direttori degli istituti di pena, di non fornire dati e informazioni agli osservatori dell'associazione Antigone, seppur regolarmente autorizzati ad entrare nelle carceri, «onde evitare incoerenze pregiudizievoli in ordine all'immagine esterna dell'Amministrazione», e di indirizzare le richieste dell'associazione direttamente al dipartimento per l'amministrazione penitenziaria stesso per una valutazione;
(ANSA) - ROMA, 10 APR - Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria manda una circolare ai direttori delle carceri perchè non forniscano più dati e informazioni sugli istituti penitenziari all'associazione 'Antigone', "onde evitare - scrive il Dap - incoerenze pregiudizievoli all'immagine esterna dell'Amministrazione. 'Antigone', l'associazione che si batte per i diritti in carcere, protesta e afferma: "così si dà l'impressione che si sia qualcosa da nascondere".
Nella circolare del Dap, datata 25 marzo scorso, "si ritiene opportuno che le richieste di dati ed informazioni sugli istituti penitenziari italiani presentate dall'associazione 'Antigone' siano indirizzate direttamente a questo Dipartimento, il quale provvederà a valutarle secondo le linee di massima trasparenza alle quali si ispira".
Dal 26 al 28 marzo una delegazioni di tre eurodeputati, in rappresentanza della Commissione Libertà Civili, Giustizia ed Affari Interni del Parlamento Europeo, ha visitato il carcere di Poggioreale e di Rebibbia al fine di verificare se l'Italia stesse facendo progressi in merito alla condanna ricevuta dalla Corte Europea dei diritti dell'Uomo nel caso Torreggiani, in particolar riferimento al sovraffollamento delle nostre strutture.
Oltre a visitare le carceri la delegazione ha anche incontrato il Ministro della Giustizia, i responsabili del Dipartimento Amministrativo Penitenziario, alcuni Parlamentari nonché rappresentanti di organizzazioni che si occupano di carcere, tra cui Patrizio Gonnella e Stefano Anastasia, rispettivamente Presidente e Presidente onorario di Antigone.