quale ruolo per i diritti fondamentali?
Relatori
Gabriella CANEPA SPI CGIL Carola CARAZZONE VIS Roma Emma COLOMBATTI
VIS Roma
Nando DALLA CHIESA Progetto Genova Città dei Diritti
Elena FIORINI ASGI
Patrizio GONNELLA Antigone
Leopoldo GROSSO Gruppo Abele
Giacomo GUERRERA Comitato UNICEF Liguria
Deborah LUCCHETTI Fair Coop
Umberto MARCIASINI AUSER
Giorgio MUSSO Comunità di Sant'Egidio
Arianna PITINO Facoltà Scienze Politiche Università di Genova Mons.
Marino POGGI Caritas Diocesana di Genova Veronica SCOGNAMIGLIO Amnesty
International Europe Barbara TERENZI Comitato per la promozione e protezione
dei diritti umani
Alice SCIALOJA - Fabio SANFILIPPO
l'Europa delle migrazioni tra privazione della libertà e respingimenti
incontro con
Mauro Palma
Presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura
e delle pene o trattamenti inumani e degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa
Coordina Giovanna Procacci
Dipartimento di Studi Sociali e Politici
Intervengono Diana-Urania Galetta
Dipartimento Giuridico-Politico
Chiara Marchetti
Dipartimento di Studi Sociali e Politici Dibattito
Un anno di vita e morte nelle carceri italiane
Alla presenza dei familiari di Stefano Cucchi in occasione dell’anniversario della sua morte
Patrizio Gonnella
Stefano Anastasia
Claudio Sarzotti
Presentano il VII Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia - (L’Harmattan Italia, 2010)
Sono previsti gli intervento di:
Rita Bernardini, Deputato Pd
Silvia Della Monica, Senatrice Pd
Carlo Leoni, Responsabile
giustizia Sinistra ecologia e libertà
Luigi Manconi, Presidente A buon diritto
Pietro Marcenaro, Presidente Commissione diritti umani - Senato
Guido Melis, Deputato Pd
Mauro Palma, Presidente Cpt
Marco Pannella, Partito Radicale Transnazionale
Flavia Perina, Deputato Fli
Giovanni Russo Spena, Responsabile giustizia Prc
di Susanna Marietti
Alla fine dello scorso agosto alla sede dell’associazione Antigone arrivò una lettera – una delle antiche lettere di carta, di quelle che oramai arrivano quasi solo dalle galere – firmata da “gli ergastolani di Spoleto”. Sotto questa dicitura collettiva, diciassette nomi e cognomi scritti di proprio pugno. Il breve testo, indirizzato anche “agli organi di Stato e stampa” e per conoscenza al “Tribunale di Sorveglianza di Perugia e al Sindaco del Comune di Spoleto”, denunciava il fatto che nel carcere umbro si intendeva raggruppare gli ergastolani a due a due allocandoli in celle originariamente singole. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si diceva, aveva dato istruzioni in questo senso alla direzione del carcere di Spoleto. Una seconda brandina doveva essere aggiunta nelle celle dalle dimensioni adatte a ospitare una sola persona. Gli ergastolani firmatari della lettera, “sicuri di morire in carcere”, riferivano di non avere alcun motivo per sottostare a una simile richiesta. Una protesta, insomma. E le proteste, si sa, in carcere si scontano.