Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha risposto alla Camera dei Deputati alle interrogazioni a risposta immediata formulate da alcuni parlamentari sul fenomeno dei minori migranti e richiedenti asilo detenuti alla frontiera marittima italiana, sulla convenzione con Poste italiane Spa per le pratiche di rinnovo dei permessi di soggiorno, sull'aggressione avvenuta a Roma, nel parco di Villa Ada, al termine di un concerto, e sugli orientamenti del Governo in materia di immigrazione.
Sul fenomeno dei minori migranti e richiedenti asilo detenuti alla frontiera marittima italiana
Il fenomeno dei minori non accompagnati che giungono nel nostro paese non è sottovalutato dal Viminale che, anzi, lo considera un ''problema delicato e serio'' che “a volte ci aggredisce all'improvviso e non siamo mai preparati come dovremmo ad evitare che possa generare disfunzioni'' Così si è espresso il ministro Amato nel corso del question time alla Camera.
”Occorre distinguere innanzitutto, - ha premesso il ministro - tra minori non accompagnati e minori che arrivano insieme al nucleo familiare. Quando siamo in presenza di minori non accompagnati, l'attenzione a toglierli dal contesto in cui sono tutti gli altri, segnalarli all'autorità giudiziaria che provvede ad affidarli a servizi sociali degli enti locali, è una procedura sufficientemente consolidata''. In qualche caso, ha osservato il ministro ''troviamo bambini che stanno con adulti, ma non sono figli di quegli adulti, o perchè questi ultimi li hanno presi con sé generosamente o perché, all'opposto, quegli adulti ne stanno facendo strumento di attività molteplici non tutte lecite, a partire dall'accattonaggio''. C'è poi, ha aggiunto Amato, ''l'incertezza sull'età dei minori, quando abbiamo giovani intorno ai 17 anni. Io proprio tre giorni fa ho inviato una direttiva ai questori perchè, in caso di dubbio, si proceda presumendo che si tratti di minori''
Sull’opportunità di mantenere in vita la convenzione con la quale il Ministero dell’Interno, sotto il precedente Governo, ha affidato a Poste italiane s.p.a. la gestione delle procedure di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno
Il ministro Amato ha risposto riconoscendo le disfunzioni del sistema in atto, che ha definito “zoppicante” e “costoso”, pur mettendo in luce le difficoltà tecniche.
“Le Poste ci hanno messo tecnologia e buona volontà – ha affermato il ministro - ma il dato di fatto è che il sistema, così com'è, è parecchio zoppicante ''. Inoltre, ha aggiunto Amato, “è sistema per il quale è insufficiente l'assistenza di cui ciascun interessato può disporre per formulare alla perfezione la sua domanda, perchè se non è formulata in modo perfetto, il computer la rigetta''.
Il risultato attuale, ha proseguito il responsabile del Viminale, è che, a fronte di 749.000 istanze di rinnovo, ve ne sono 272.000 bloccate perchè anomale, in quanto riportano errori come, per esempio, una lettera sbagliata.
Il ministro ha anche riferito che alcuni degli ostacoli tecnici sarebbero stati rimossi, tanto che nell'ultima settimana "sono state esaurite oltre 11 mila pratiche".
Rimane in ogni caso auspicabile, secondo Amato, realizzare un sistema integrato tra Amministrazione centrale ed Enti locali, che porti al progressivo completo trasferimento delle competenze in materia di rilascio dei permessi di soggiorno ai comuni.
L’obiettivo, ha affermato il ministro “esplicitato anche nel ddl di riforma, è arrivare ad un sistema Interno-enti locali che via via trasferisca le competenze su di loro”. “Un sistema - ha concluso Amato - nel quale l'immigrato possa trovare persone attorno a sé alle quali far verificare che la domanda è scritta correttamente prima di consegnarla allo sportello, acquista una speditezza che ci libererà dei problemi di oggi''.
Intervento del ministro dell'Interno Amato (file audio formato .wma)
Sulla presunta connessione della criminalità che si registra nel Nord-Italia con l'immigrazione clandestina
A proposito dell'incidenza dell'immigrazione clandestina sul totale dei reati nel Nord Italia, il ministro Amato ha invitato, a ''discutere sulla base di dati di fatto'', in modo da ''arrivare a concludere che, contro le sue intenzioni, la legge Bossi-Fini ha finito per favorire l'immigrazione irregolare adottando per tutti gli immigrati, compresi i non qualificati e collaboratori famigliari, il congegno del contratto di soggiorno pre-firmato all'uscita del Paese d'origine''.
''Siccome ciò non era possibile per badanti e non qualificati, migliaia di persone sono entrate per farsi fare un contratto e sono cadute nelle mani della criminalità organizzata''.
Per Amato è necessario ''partire da questa premessa. Il resto -ha osservato- sono purtroppo chiacchiere solo ideologiche''.
''Io stesso - ha spiegato Amato - avevo sottolineato il 18 giugno scorso, nel presentare il Rapporto sulla sicurezza 2007 che vi era una maggioranza di autori non italiani di reati predatori, in particolare nel Nord e che tuttavia occorreva distinguere tra immigrati regolari ed irregolari, perché la media della criminalità degli immigrati regolari corrispondeva a quella della criminalità nazionale''.
''C'è un rapporto - ha osservato il ministro - tra essere irregolare ed essere legato alla criminalità. Per questo è importante che noi valutiamo le nostre leggi in ragione degli incentivi e disincentivi che le stesse offrono alla immigrazione irregolare''.
Sull'aggressione avvenuta la sera di giovedì 28 giugno 2007, al termine del concerto di un gruppo musicale nel parco di Villa Ada a Roma
''Posso assicurare che le indagini in corso proseguono con efficacia, non sono arenate ed è possibile che diano risultati adeguati". Lo ha detto il ministro Amato riferendo circa le modalità di intervento delle forze dell'ordine a seguito dell'aggressione ai partecipanti ad un concerto di un gruppo musicale a villa Ada la sera del 28 giugno scorso.
''Sul modo in cui si è svolta la vicenda - ha spiegato il ministro - è possibile che vi siano versioni diverse. A me è stato riferito che c'è stata la chiamata e sono arrivate due volanti poichè così prevede l'organizzazione logistica, senza che la vicinanza di una caserma al luogo dei fatti possa cambiare in qualche modo le regole di intervento”.
”Non è che per il fatto che c'è una caserma a 50 metri – ha proseguito Amato - gli agenti escono organizzati per un intervento di questo genere”. ”I carabinieri di due volanti - ha sottolineato - si sono avviati lungo questo percorso a piedi e sono stati accolti a sassate da alcuni spettatori che stavano uscendo. Questa aggressione- ha proseguito il ministro - è stata opera, presumiamo, non di coloro che avevano aggredito un giovane, ma di altri che assistevano allo spettacolo”.
Dunque, ha concluso Amato, “da una parte ci sono persone denunciate per aggressione ai carabineri e dall'altra sono in corso indagini nei confronti di chi ha commesso il gravissimo pestaggio”.
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