Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Il nuovo cpt? «È abusivo», Il Manifesto, 16/9/06

Il nuovo cpt? «È abusivo», Il Manifesto, 16/9/06

 

Il nuovo cpt? «È abusivo»
Appalto a trattativa privata e top secret, una collina sbancata dalle ruspe del Viminale in un'area protetta e l'intera area blindata. Ecco il nuovo centro per immigrati in costruzione a Lampedusa. Esposto di Legambiente
Massimo Giannetti
Inviato a Lampedusa
Il sindaco dell'isola Bruno Siragusa cade dalle nuvole: «Di questi sbancamenti io non ne so nulla - risponde al telefono dalle sue vacanze romane - Io sono fuori da Lampedusa da quindici giorni e l'ultima volta che sono entrato nel cantiere, il 26 luglio scorso, la collina era integra, i lavori procedevano regolarmente rispettando il progetto. Quando rientrerò andrò sicuramente a verificare, mi sembra però improbabile che l'area sia stata manomessa successivamente». E invece il primo cittadino - ammesso che non sappia davvero nulla di ciò che il ministero dell'interno sta facendo nel suo territorio - dovrà ricredersi perché il nuovo cpt della frontiera siciliana - dicono che sarà il più grande d'Italia e «avrà anche l'aria condizionata» - stando all'esposto che ieri mattina Legambiente ha inviato con urgenza alla procura della repubblica e alle sovrintendenze ai beni culturali e paesaggistici di Agrigento - sta nascendo sotto il segno dell'abusivismo edilizio.
«Il centro di permanenza temporanea per extracomunitari avrebbe dovuto essere realizzato attraverso semplici opere di adeguamento della preesistente caserma dell'esercito Adorno - scrive nella denuncia Domenico Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, chiedendo l'immediata sospensione dei lavori - Le imponenti opere di sbancamento in corso non sono invece affatto riconducibili a interventi di ristrutturazione, bensì alla realizzazione di interventi edilizi ex novo che comportano trasformazioni permanenti del territorio e gravissimi danni ambientali e paesaggistici in un'area estremamente vulnerabile sotto il profilo idrogeologico». Il peggio forse è già stato fatto. Le fotografie allegate all'esposto mostrano infatti le pesanti manomissioni effettuate nell'area naturalistica e archeologica dell'Imbriacole, dove mezza collina è stata cancellata dalle ruspe del Viminale, ma i lavori proseguono senza sosta e gli ambientalisti temono ulteriori scempi del territorio nel nome di un'emergenza (quella dell'immigrazione) che emergenza non è, visto che viene ormai definita tale da almeno un decennio. Vengono definiti infatti «interventi straordinari e urgenti» come nei casi di calamità, e in quanto tali in deroga a qualsiasi legge. Ma secondo Legambiente nulla giustifica «tali interventi, che avrebbero invece dovuto essere sottoposti a preventiva autorizzazione da parte delle autorità preposte alla gestione dei numerosi vincoli che gravano sull'area e anche a preventiva Valutazione di impatto ambientale».
I lavori per il nuovo cpt - che dovrebbe sostituire quello accanto all'aeroporto - sono cominciati nel giugno scorso: al comune sono state delegate le infrastrutture primarie, quindi rete idrica e fognaria, e il Viminale sta facendo tutto il resto. Trasparenza, benché sia cambiato il governo, ce n'è ben poca, a cominciare dalla gara di appalto dei lavori - affidata a trattativa privata per un costo che si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro - e il cpt resta una sorta di «segreto militare». E' blindato e la strada per arrivarci, chiusa ai «non addetti ai lavori» centinaia di metri prima dell'ingresso, è controllata a vista dalle guardie giurate. Aggirare gli sbarramenti è difficilissimo ma non impossibile. Per farlo basta infatti fare il giro di mezza isola e inerpicarsi sopra ad una delle tante colline che caratterizzano l'area (entroterra lampedusano) dei cosiddetti Valloni. Visto da qui lo scempio denunciato dagli ambientalisti si vede ad occhio nudo. E' nel cuore della fascia sottoposta a «vincolo archeologico, paesaggistico, idrogeologico e sismico» - spiega Giusi Nicolini, presidente della riserva naturale di Lampedusa mostrando la piantina dell'isola assolutamente proibita alle ruspe - I Valloni sono tra le più importanti emergenze del paesaggio e del patrimonio ambientale e naturale dell'isola e quello dell'Imbriacole ricade inoltre all'interno del perimetro della Zona di protezione speciale (Zps) istituita parecchi anni fa dal ministero dell'Ambiente in attuazione delle direttive comunitarie. Proprio perché è un'area tutelata dell'Unione europea e ritenuta importantissima dal punto di vista faunistico e per gli habitat presenti, il governo avrebbe dovuto ottenere la preventiva valutazione di incidenza. Ha invece avviato i lavori in deroga e in spregio a qualsiasi normativa e ignorando la volontà degli stessi abitanti di Lampedusa che tre anni fa scesero in piazza in massa contro la costruzione del cpt in quell'area».
Era il mese di agosto del 2003 e l'allora ministro Pisanu aveva avviato il cantiere del nuovo centro di permanenza temporanea affidando tutte le competenze al sindaco di Lampedusa: dalle gare per gli appalti alla gestione dei lavori. Il nuovo cpt, come ricordava Legambiente, era inizialmente previsto a un centinaio di metri dal luogo in cui è in costruzione adesso, ma la protesta popolare fece saltare tutto il piano, compresi i poteri eccezionali «affidati al sindaco, e spinse così il governo a trasferire l'indirizzo del nuovo cpt all'interno della caserma Adorno, una struttura dell'esercito realizzata anch'essa "abusivamente" (all'inizio degli anni '90 in seguito ai missili lanciati da Gheddafi a Pantelleria) nell'area archeologica. Il cambio di destinazione d'uso della struttura militare e la conseguente ristrutturazione avrebbero se non altro evitato la distruzione di altro territorio. Ma gli abusi edilizi temuti allora dai lampedusani (tra questi in piazza c'erano ovviamente anche quelli che non vogliono il cpt perché non vogliono vedere gli immigrati mescolarsi con i turisti d'estate), cacciati dalla porta tre anni fa sono evidentemente rientrati dalla finestra il mese scorso. Le ruspe del Viminale non si sono infatti fermate alla demolizione della caserma, ma sono andate parecchio e parecchio oltre l'ex sito militare. Con buona pace del sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa (Forza Italia) che sulla costruzione del nuovo cpt, abusivo o meno che sia, dice di essere «stato sempre assolutamente favorevole», e non a caso ha fatto di tutto nei giorni scorsi per impedire che nell'isola si svolgesse la manifestazione nazionale del 10 settembre contro la Bossi-Fini e per la chiusura dei cpt.



 



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