Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Amato ha incontrato al Viminale l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres, Ministero dell'Interno, 17/11/06

Amato ha incontrato al Viminale l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres, Ministero dell'Interno, 17/11/06

Amato ha incontrato al Viminale l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres

Pieno accordo su iniziative in materia di diritti umani, flussi di immigrazione e aiuti ai Paesi di transito. Apprezzamento di Guterres per il lavoro svolto dall'Italia nell'ultimo anno

Amato. Con Antonio Guterres siamo vecchi amici, ex colleghi di “primeministership” di alcuni anni fa. Lisbona è un nostro ricordo comune; speriamo che non sia soltanto un ricordo.
Abbiamo parlato di questioni che riguardano i diritti umani che attengono prevalentemente ai flussi di immigrazione e del lavoro che ci aspetta nei Paesi di transito, a cominciare  dalla Libia,  Paese che dobbiamo aiutare, anche per dare una mano a coloro che passano attraverso la Libia. Dobbiamo fare in modo che le condizioni e il trattamento delle persone siano conformi agli standards, che le Nazioni Unite e le Nazioni, come la nostra, praticano.
Si è discusso poi della condizione di coloro che arrivano in Italia e mi ha fatto molto piacere che Antonio Guterres abbia espresso il più convinto apprezzamento per il lavoro svolto nell´ultimo anno a Lampedusa.
Abbiamo, inoltre, affrontato il problema della futura disciplina legislativa dell´asilo che dovremo completare, anche al di là degli aspetti che potrebbero essere inseriti nel decreto attuativo della direttiva comunitaria  per attuare nell´ordinamento italiano i principi fondamentali dell´asilo.
Devo tuttavia constatare che il perimetro della direttiva non copre alcuni aspetti che dovranno essere comunque regolati e che ricondurremo alla nuova legge sull´immigrazione.

Guterres. E´ per me un grande piacere, un grande onore avere l´opportunità di incontrarmi nuovamente con un vecchio amico, il Ministro Amato, un anno dopo la mia ultima visita al Viminale.
Mi sono reso conto che tutti gli accordi che avevamo fatto in quell´ occasione sono stati portati avanti con risultati positivi e, nell´ultimo anno, l´Italia è riuscita a consolidare il suo sistema per i rifugiati.
Ora nell´isola di Lampedusa, per esempio, e anche in altre realtà noi lavoriamo insieme all´OIM e alla Croce Rossa ed abbiamo con loro un accesso completo alle strutture che ospitano i richiedenti asilo e gli immigrati.
Inoltre, partecipiamo ai lavori delle Commissioni territoriali per dare il nostro contributo, anche in casi difficili da risolvere. Si tratta molto spesso di flussi misti e quindi bisogna decidere se concedere o meno la protezione. Siamo davvero consapevoli della complessità dei problemi che l´Italia si trova ad affrontare e cerchiamo di dare il nostro contributo per soluzioni positive.
Voglio anche esprimere il mio apprezzamento per il sostegno che abbiamo ricevuto, noi dell´ACNUR, ad un progetto nell´area mediterranea. Ci rendiamo conto che in quest´area ci troviamo di fronte a flussi migratori massicci e misti. La maggior parte di questi immigrati arriva per esigenze economiche, ma tra loro ci sono anche persone che hanno bisogno di protezione internazionale, ci sono donne e minori non accompagnati.
Riconosciamo i diritti di ciascun Paese, di ciascuna Nazione, di difendere i propri confini e di gestire l´immigrazione nel proprio Paese, ma è importante che le persone cui può essere garantito lo status di rifugiato vengano individuate immediatamente e vengano portate nei centri dove la loro richiesta potrà essere esaminata. Siamo convinti che l´esempio italiano di umanità possa funzionare anche in tutta l´Area mediterranea e nel Nord Africa.
Abbiamo anche parlato di una collaborazione con il Governo italiano per elaborare una legislazione che sia migliore di quella che c´è, soprattutto per il problema dell´asilo. Ed è per noi un grande piacere poter testimoniare l´ impegno totale del Governo italiano per quel che riguarda il nostro contributo, l´accesso che noi abbiamo alle strutture, e per quello che noi possiamo fare per le persone di cui noi dobbiamo occuparci.

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