Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator Con l'entrata in vigore della legge, iniziate le scarcerazioni in tutto il Paese, Repubblica 1/8/06

Con l'entrata in vigore della legge, iniziate le scarcerazioni in tutto il Paese, Repubblica 1/8/06

Con l'entrata in vigore della legge, iniziate le scarcerazioni in tutto il Paese
Continua la polemica sul provvedimento. I Comuni parlano con Mastella

Indulto, il primo beneficiario è un omicida
Aveva ucciso una donna per futili motivi

Ad Alessandria lo sconto più breve: detenuto esce con soli tre giorni di anticipo


<B>Indulto, il primo beneficiario è un omicida<br>Aveva ucciso una donna per futili motivi</B>
CATANZARO - E' un agricoltore omicida il primo detenuto a beneficiare dell'applicazione dell'indulto. Si tratta di Anselmo Novello, 60 anni. Era agli arresti domiciliari a Belvedere Spinello (Crotone), il paese dove risiede, perché il 12 maggio 1987, nel corso di una lite per motivi di pascolo, aveva ucciso una donna 46enne, Rosa Aprigliano, e ferito suo marito e suo figlio sparando loro con un fucile calibro 12. A Rebibbia il primo ad uscire è stato un detenuto condannato per furto, a Torino due colpevoli di omicidio.

Intanto sono iniziati i rilasci nelle carceri di tutto il Paese, un centinaio di detenuti scarcerati a Roma. In Toscana i rilasciati alle 14 di oggi erano complessivamente 107, ma le stime prevedono che ne usciranno 140 dalle carceri di Prato, 120 da Livorno, 110 da Pisa e 80 da Lucca. La procura di Trento ha rilasciato 203 detenuti: 124 detenuti in carcere, 56 che beneficiavano dell'affidamento in prova ai servizi sociali, 23 in stato di detenzione domiciliare. In tutta la giornata sono state rilasciate in Italia un migliaio di persone, ma non tutte sono uscite dal carcere: nel numero complessivo sono compresi anche quelli che stavano scontando gli arresti domiciliari, quelli affidati ai servizi sociali e coloro che avevano obbligo di firma al commissariato.

Non mancano i casi curiosi. Il record per lo sconto di pena più breve spetta a un marocchino di 35 anni detenuto ad Alessandria. Condannato a sette mesi per rissa e resistenza, sarebbe dovuto uscire il 4 agosto. L'indulto gli ha regalato solamente tre giorni di libertà.

La legge è stata approvata dal Parlamento il 29 luglio scorso. Ieri il Presidente della Repubblica l'ha promulgata. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è entrata in vigore questa mattina.

Lo sconto di pena, applicato a quasi 13mila carcerati, continua a far discutere. Mentre Antonio Di Pietro insiste nel definire il provvedimento "una resa dello Stato", sono in molti a richiedere che ora siano realizzate delle riforme strutturali. Ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermato che "è necessario un ripensamento dell'intero sistema sanzionatorio e della gestione delle pene". Oggi è stata la volta di Antigone, l'associazione per i diritti e le garanzie del sistema penale: "Nei prossimi giorni, con le migliaia di scarcerazioni dovute all'indulto, si tornerà ad una situazione di quasi normalità penitenziaria - dice il presidente Patrizio Gonnella - E' un'occasione unica e imperdibile per mettere mano a un progetto di riforma complessiva del sistema. Se non ora quando?".

Sono molti i punti sui quali, secondo Antigone, si dovrebbe intervenire. L'associazione chiede un nuovo codice penale che riduca le fattispecie di reato e le pene e diversifichi le sanzioni; l'abrogazione della ex-Cirielli sulla recidiva; l'abrogazione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe e la contestuale depenalizzazione di tutte le pratiche di consumo; l'abrogazione della Bossi-Fini e la depenalizzazione di tutto ciò che riguarda la condizione giuridica dello straniero. A questo proposito si è espresso il prefetto di Roma Achille Serra: "Deve prevalere la saggezza. Da parte delle istituzioni non ci deve essere alcun accanimento verso gli immigrati senza permesso di soggiorno". Ma Serra ha anche chiesto ai detenuti di collaborare e di lasciarsi aiutare attraverso i piani di recupero.

Sul tema sono intervenuti anche i Comuni. In mattinata il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dell'Anci Leonardo Domenici. I due hanno discusso dell'impatto che l'indulto avrà sugli Enti locali, sottolineando l'importanza della collaborazione con lo Stato per accompagnare l'attuazione della legge. L'Anci ha inoltre chiesto che i compiti ulteriori che spetteranno ai Comuni "siano accompagnati da adeguati strumenti e risorse finanziarie".

(1 agosto 2006)
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