Free cookie consent management tool by TermsFeed Policy Generator E' nato il partito dei romeni d'Italia, Metropoli, 16/11/06

E' nato il partito dei romeni d'Italia, Metropoli, 16/11/06

E' nato il partito dei romeni d'Italia

La nuova formazione politica, fondata a Roma, vuole sostenere i diritti e favorire l'integrazione della comunità più numerosa tra gli immigrati residenti in Italia. E' aperta a cittadini romeni e italiani, non si schiera né a destra né a sinistra, e presenterà proprie liste fin dalle prossime elezioni amministrative. I romeni, con l'ingresso nell'Unione europea, potranno partecipare al voto locale

ROMA - Un partito dei romeni d'Italia, che possa sostenere i diritti e favorire l'integrazione di quella che è diventata la comunità di immigrati più numerosa. Il partito (che si chiama "Identitatea Romaneasca - Partito dei Romeni d'Italia") si è costituito a Roma il 9 novembre a Roma ed è stato fondato da cittadini italiani e romeni. Un'iniziativa che nasce anche in vista dell'ingresso della Romania nell'Unione europea, al quale manca soltanto un mese e mezzo. I cittadini romeni, infatti, come tutti gli altri comunitari, potranno partecipare alle elezioni amministrative del paese di residenza. "E infatti abbiamo intenzione di presentare liste di candidati fin dal 2007 già nei comuni della provincia di Roma, come Monterotondo e Ladispoli, dove i romeni sono di gran lunga i più numerosi tra gli stranieri" spiega Miruna Cajvaneanu, portavoce della nuova formazione politica.

"Il progetto è nato un anno fa - prosegue Cajvaneanu - per sostenere i diritti dei romeni in vista dell'ingresso nell'Unione. Non abbiamo una connotazione politica ideologica, ma siamo aperti al dialogo con tutti i partiti italiani, di entrambi gli schieramenti, che vogliano ascoltare le nostre richieste". I valori ispiratori sono comunque quelli del cristianesimo, della chiesa cattolica e di quella ortodossa romena. E la chiesa romena entra proprio tra le richieste del nuovo partito: "Chiederemo - spiega ancora la portavoce - che la chiesa ortodossa romena possa essere riconosciuta dallo stato italiano, in modo che possa ottenere l'otto per mille. Ma poi chiediamo anche che le procedure burocratiche nelle questure e nei consolati possano diventare più rapide e che si possa insegnare il romeno nelle scuole dove la presenza di alunni romeni è più forte".

Il partito per ora non ha aperto nuove sedi, sul territorio nazionale, oltre a Roma, ma alcuni dei fondatori provengono da Torino (dove la comunità romena è molto numerosa), e ha ricevuto adesioni anche da Milano, da Venezia e dalla Calabria. Non è riservato esclusivamente ai cittadini romeni, anzi l'adesione degli italiani è più che gradita. "Intanto il nostro presidente, Giancarlo Germani, è italiano - conclude Cajvaneanu - e poi noi vogliamo che i cittadini italiani partecipino alle nostre iniziative. L'integrazione deve venire da entrambe le parti, e i nostri popoli sono così vicini, per tradizione, per cultura e per lingua. E poi noi abbiamo una vocazione europea, che ora è rafforzata dall'ingresso della Romania nell'Unione europea. Noi non ci vogliamo chiudere affatto in noi stessi, ci apriamo all'Europa e a tutti i suoi cittadini".

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