Decreto flussi bis
Ok dalla Camera dei Deputati
Parere favorevole della commissione Affari Costituzionali. Il sottosegretario De Luca: "Decreto favorisce legalità". L'opposizione: "Sanatoria mascherata"
ROMA - Via libera della Camera al decreto flussi bis. Ieri la prima commissione ha espresso parere favorevole sul testo presentato dal governo, che autorizzerà altri 350mila ingressi di lavoratori extraue permettendo di accogliere tutte le domande (che rispettano i requisiti previsti dalla legge) presentate entro il 21 luglio 2006.
In Commissione è intervenuto anche il sottosegretario alla solidarietà sociale Cristina De Luca, che ha ribadito che per mettere a punto il decreto "è stata seguita integralmente la procedura prevista dalla normativa vigente in materia di immigrazione".
"Non si tratta né di una regolarizzazione né di una sanatoria - ha detto il sottosegretario - in quanto l'ingresso e l'instaurazione di un rapporto di lavoro in Italia rimangono condizionai dal rispetto di tutte le norme attualmente vigenti". "Lo schema in esame -ha concluso De Luca - è uno degli strumenti più importanti per far emergere il lavoro nero impedendo al lievitazione di sacche di irregolarità, favorendo un percorso di legalità necessario per garantire sicurezza e favorire processi di integrazione".
I rappresentanti dell'opposizione in Commissione hanno votato contro.
Il deputato di Forza Italia Isabella Bertolini denuncia che "il governo manderà allo sfascio il paese. Quella che si appresta a varare non è un decreto flussi ma una sanatoria mascherata Con questo provvedimento l'Unione regolarizza 520.000 extracomunitari, vanificando irresponsabilmente la legge in vigore e il sistema della programmazione degli ingressi nel nostro Paese, attraverso la determinazione della quote".
Secondo Bertolini, "il governo preferisce aprire le porte a tutti, senza pensare agli impatti devastanti che questo potrà avere sul nostro welfare. Con i ricongiungimenti familiari si potrebbe arrivare a più di un milione e mezzo di nuovi arrivati ai quali garantire scuola, sanità, case popolari, servizi sociali, proprio nel momento in cui il governo taglia i trasferimenti ai comuni".
"Sul decreto flussi il governo muove da considerazioni giuste per giungere a conclusioni sbagliate. Non si possono infatti determinare le quote aggiuntive di ingresso di lavoratori extracomunitari solo sul dato del numero delle domande presentate perché in contrasto con la legge" nota invece in capogruppo dell'Udc in commissione Giampiero D'Alia.
"Il decreto - spiega D'Alia - che giustamente si fa carico di superare l'empasse determinato da un numero di domande di nulla osta al lavoro di ben tre volte superiore alle quote fissate, costituisce un brutto precedente perché elude la normativa sull' immigrazione non potendola modificare. Il governo venga in Parlamento e chieda di modificare la legge aprendo un confronto con le forze politiche senza ostinarsi a proporre atti non corretti nel metodo e nel merito".
L'iter del certo flussi-bis non è finito, si attende infatti il parere della commissione Affari Costituzionali del Senato, che potrebbe arrivare oggi pomeriggio. Quando anche Palazzo Madama si sarà espresso, il testo tornerà alla Presidenza del Consiglio e, dopo il consueto passaggio alla Corte dei Conti, potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
(4 ottobre 2006)
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