Cittadinanza
Forza Italia: un ddl e una petizione contro la Riforma Amato
Naturalizzazione in 10 anni, no allo ius soli, un corso obbligatorio e un test di "italianità". Si raccolgono firme: "Italiani in 5 anni? No grazie"
Forza Italia alza il tiro contro il disegno di legge del governo Prodi che dimezza i tempi di concessione della cittadinanza. E presenta una sua proposta di legge che inasprisce la normativa attuale.
Resta il requisito di 10 anni di residenza in Italia per la naturalizzazione, ma viene innalzato a tre anni il periodo di tempo necessario prima di poter chiedere la cittadinanza per matrimonio. Chi è nato e vissuto in Italia dovrà continuare ad aspettare di compiere 18 anni e in più dovrà aver completato il ciclo scolastico obbligatorio prima di poter chiedere il passaporto italiano. E in tutti questi casi per ottenere la cittadinanza bisognerà prima aver frequentato un corso di 12 mesi, per approfondire la conoscenza della lingua, della storia e della Costituzione italiana.
"Occorrerà superare un test - aggiunge il senatore Marcello Pera, primo firmatario della proposta di legge al Senato - per verificare l'adesione ai principi e ai valori della comunità nazionale di cui si vuole diventare membri". Dall' anno di studio propedeutico alla richiesta di cittadinanza saranno dispensati solo gli stranieri che ai sensi della Bossi-Fini hanno già frequentato nei Paesi di origine corsi di formazione professionale e di approfondimento della lingua italiana. Obbligatorio, infine è il giuramento di fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione.
Insomma, maglie ancora più strette per diventare cittadini italiani. E nessuna apertura allo ius soli (concessione della cittadinanza a chi è nato sul territorio italiano) previsto invece dalla maggioranza di centrosinistra. Per marcare ancora di più il suo dissenso dalla politica del governo, Forza Italia lancia inoltre sul suo sito internet e nelle piazze italiane una petizione popolare contro la proposta di cittadinanza breve. Eloquente il titolo: "Italiani in 5 anni? No grazie".
"Il governo cerca di risolvere il problema dell'integrazione con la cittadinanza facile - attacca Pera - senza rendersi conto che cittadinanza non è sinonimo di ospitalità o integrazione ma di sovranità, e quest'ultima non può essere svenduta a buon mercato in cambio di una integrazione presunta proprio mentre i modelli francese e inglese falliscono". Anche per il vice-coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto il provvedimento voluto dal ministro Amato non va: "Si tratta di un testo dissennato - spiega - presentato in un momento socialmente e culturalmente delicato per l'occidente sempre più sotto la minaccia del terrorismo e dell'integralismo islamico".
Un disegno di legge considerato "in assoluta controtendenza con il resto d'Europa" dalla parlamentare azzurra Iole Santelli, che denuncia la politica lassista del governo in materia di immigrazione. "La nostra - sottolinea - non è una legge contro l'immigrazione, ma per una corretta integrazione. Noi, ad esempio, chiediamo che l'immigrato che voglia ottenere la cittadinanza rinunci alla propria. E questo perché non si può prestare giuramento alla nostra Costituzione e allo stesso tempo giurare fedeltà alla sharia. Vogliamo mettere paletti più alti per premiare chi davvero vuole vivere e integrasi nel nostro Paese".
Poche le speranze di un'intesa con il governo anche se nessuno chiude le porte al dialogo. "Non vogliamo il muro contro muro, ma chiediamo modifiche sostanziali - conclude Pera - è chiaro che se Amato insiste nella sua politica di apertura indiscriminata rischiamo l'esplosione delle pulsioni xenofobe che già crescono in Italia".
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Il disegno di legge di Forza Italia
LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, n.91 "NUOVE NORME SULLA C1TTADINANZA"
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