La società civile lancia la Contro-Conferenza nazionale sulle droghe. Si terrà a Roma il 7-8 novembre 2025 in contemporanea con quella governativa
Mentre il governo si appresta a mettere in scena la propria Conferenza Nazionale sulle Droghe, blindata e priva di confronto, la società civile reagisce: il 7 e 8 novembre si terrà a Roma una Contro-Conferenza nazionale autoconvocata, promossa dalla rete di realtà impegnate nella riforma delle politiche sulle droghe.
Con lo slogan "Sulle droghe abbiamo un piano. Fermiamo la guerra alla droga, contro il governo della paura garantiamo diritti civili e sociali", l’iniziativa nasce in risposta a un contesto sempre più repressivo: dal decreto anti-rave al decreto Caivano, dalle modifiche al codice della strada fino al Decreto Sicurezza che restringe le libertà individuali e criminalizza anche la canapa industriale. Una deriva autoritaria che ignora evidenze scientifiche e strumenti fondamentali come la Riduzione del Danno, disconosciuta dal Sottosegretario con delega alle politiche sulle droghe Alfredo Mantovano.
A differenza della Conferenza del 2021 – aperta alla partecipazione della società civile e culminata con un innovativo Piano Nazionale ignorato dall’attuale esecutivo – il governo Meloni ha scelto l’esclusione della società civile esperta e delle persone che usano sostanze. Di fronte a questo, le organizzazioni promotrici non intendono restare in silenzio. La Contro-Conferenza sarà il culmine di un percorso fatto di iniziative diffuse sul territorio e di dialogo con i cittadini, le amministrazioni locali, i comitati di quartiere, il mondo giovanile, studentesco, sindacale e con tutte le forze politiche disponibili al confronto.
L’obiettivo è chiaro: costruire un’alternativa concreta alle politiche punitive, promuovendo la depenalizzazione e decriminalizzazione – anche in sede amministrativa - dell’uso di droghe, la regolazione legale della cannabis, l’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza per la Riduzione del Danno e un nuovo paradigma fondato sulla salute, la giustizia di comunità e la tutela dei diritti umani.
La società civile per la riforma delle politiche sulle droghe chiama a raccolta tutte e tutti per costruire insieme un’altra narrazione e un altro modello di governo delle droghe, possibile, necessario e urgente.
Promuovono la contro conferenza: A Buon Diritto, ARCI, Antigone, Associazione Luca Coscioni, CGIL, CNCA, Comunità San Benedetto al porto, Forum Droghe, Gruppo Abele, Itanpud, ITARDD, l’Altro Diritto, LILA, Meglio Legale, Tutela Pazienti Cannabis.
Per ulteriori adesioni e info: www.conferenzadroghe.it
Il 7 e 8 novembre è stata annunciata la Conferenza Nazionale governativa sulle Droghe. Il copione appare già scritto dalle norme repressive approvate da questo governo: dal decreto anti-rave, al decreto anti-giovani (cosiddetto Caivano) che ha riempito di minori le carceri, sino alle norme che trasformano il codice stradale in una legge che criminalizza ulteriormente i consumatori di droghe. Il Decreto Sicurezza che viola, infine, la Costituzione restringendo le libertà individuali e per pura ideologia assimila una sostanza senza effetti psicoattivi, come la cannabis light, alle sostanze psicotrope vietate.
In questo quadro vanno inserite le reiterate dichiarazioni del Sottosegretario Mantovano, con delega alle politiche sulle droghe, sulla presunta inefficacia della Riduzione del Danno (RdD). Il Governo ignora decenni di evidenze e di studi, che dimostrano i suoi chiari risultati in termini di tutela e promozione della salute, di inclusione sociale, di prevenzione delle patologie infettive e dell’overdose, migliorando la convivenza civile e riducendo stigma e pregiudizi. La Riduzione del Danno/Limitazione dei Rischi si dimostra sempre più come una prospettiva politica, culturale e operativa necessaria per affrontare i continui cambiamenti indotti dal mercato ed i mutamenti sociali negli stili di consumo delle droghe.
Nel solco di questa storia già scritta, il Governo ha escluso, nella preparazione alla Conferenza Nazionale, tutte le organizzazioni della società civile esperta e delle Persone che Usano Droghe (PUD). Una scelta che segna una sostanziale differenza con la precedente Conferenza Nazionale del 2021 che aprì il confronto a tutti, approvando documenti innovativi per le politiche sulle droghe ed elaborando il Piano Nazionale sulle Droghe, non a caso ignorato dal governo Meloni.
La rete delle organizzazioni della società civile per la riforma delle politiche sulle droghe non intende rimanere in silenzio. Critichiamo in modo radicale questa impostazione e costruiremo il percorso verso una Contro-conferenza autoconvocata con una serie di iniziative sul territorio. Condivideremo con tutte le persone e le organizzazioni interessate le nostre proposte per un reale governo delle droghe, documentandone l’efficacia. Proporremo la nostra strategia e le pratiche necessarie per porre fine alla guerra alle droghe e alle persone che le usano, alle discriminazioni sociali, al razzismo istituzionale e allo stigma, e promuovere politiche attive rispettose delle conoscenze, delle esperienze, dei diritti e della salute.
Lo faremo chiedendo il coinvolgimento delle realtà sociali, dei territori, del mondo giovanile e studentesco, del mondo sindacale e del lavoro, promuovendo un dialogo con tutte le forze politiche disponibili. Lo faremo proponendo un ruolo da protagoniste alle città aderenti alla Rete ELIDE e chiedendo alle regioni di attuare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) della RdD previsti dalle norme vigenti. Lo faremo con le reti europee della società civile e delle PUD e con tutti coloro che vorranno portare un contributo a questo percorso.
Il disastro del modello della guerra alla droga, in termini di inefficacia nel raggiungere qualsiasi obbiettivo di riduzione di domanda e offerta di droghe e al tempo stesso di danni collaterali generati, è ormai un’evidenza anche nei documenti ufficiali internazionali. È ineludibile un cambio di rotta radicale nelle politiche sulle droghe: l’asse va spostato dalla repressione e dal penale verso una strategia di governo sociale del fenomeno attraverso una completa e reale depenalizzazione e decriminalizzazione dell’uso di droghe e la regolazione legale della cannabis.
Abbiamo elaborato nel tempo proposte di legge basate su questi principi che intendiamo riproporre nel dibattito istituzionale, e abbiamo indicato - in più occasioni - una serie di misure intermedie per l’attuazione dei LEA RdD, per il cambio di paradigma del sistema pubblico nell’ottica della tutela della salute, per la limitazione del ricorso al carcere per le PUD potenziando le misure alternative alla detenzione territoriali e con una particolare attenzione alle madri recluse, in una logica di giustizia di comunità.
Governare le droghe è possibile. Unisciti a noi, aderisci all'appello e costruisci insieme alla società civile per la riforma un percorso diffuso nel paese per fermare la guerra alla droga e garantire i diritti civili e sociali. Incontriamoci tutte e tutti a Roma il 7 e 8 novembre 2025 per un grande momento collettivo di scambio, confronto e proposta.
Le organizzazioni della società civile possono aderire su www.conferenzadroghe.it