CITTÀ. I consigli comunali della Capitale e del capoluogo lombardo hanno deciso di dotare le rispettive Polizie municipali dell'arma elettrica
di Patrizio Gonnella su il manifesto del 3 aprile 2022
La pistola Taser è un’arma, che la storia insegna essere alternativa alle mani nude e non alle armi da fuoco. Non spara pallottole ma scariche elettriche. Scariche che possono fare molto male e talvolta anche ammazzare. I Ministri degli Interni Minniti e Salvini hanno importato l’uso di quest’arma in Italia mettendola, non senza problemi di funzionamento, a disposizione delle forze di Polizia, dopo una sperimentazione di cui poco sappiamo. In una sorta di onda dal cattivo sapore populista, nei giorni scorsi, i consigli comunali di Roma e Milano hanno deciso di dotare le rispettive Polizie municipali della pistola elettrica. Decisione grave per almeno tre ordini di motivi che attengono ai campi della salute, della sicurezza e della politica.
Partiamo dalla salute. Sulle pagine di questo giornale nel 2018 avevamo raccontato una delle tante storie di morte da Taser. Natasha McKenna aveva 37 anni e soffriva di schizofrenia e di disturbo bipolare. Era detenuta in un carcere della Virginia. Pesava 60 kg e non una tonnellata. Non voleva essere trasferita dalla sua cella. Le guardie non usarono le mani nude ma spararono una scarica elettrica. Perse subito conoscenza e morì cinque giorni dopo, anche a causa della scossa elettrica. La rivista Neurologia Italiana, nel 2018, riporta, uno studio dell’Australasian Military Medicine Association che afferma che «sia improprio definire questi strumenti armi non letali…una singola scarica può disabilitare un’intera gamba per un po’ di tempo, una seconda fa crollare a terra chi è colpito e una della durata di cinque secondi lo mette Ko per un quarto d’ora agendo sulla funzionalità cardio-respiratoria. L’esposizione a scariche elettriche provoca notoriamente anche danni collaterali di tipo neurologico».
La Camera dei deputati ha approvato, quasi all’unanimità, il testo unificato delle proposte di legge sull’ergastolo ostativo. La discussione era nata a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. La consulta aveva chiesto una revisione delle norme sul divieto di concessione dei benefìci penitenziari nei confronti dei detenuti che non collaborano con la giustizia o che non possono collaborare con la giustizia.
Il regime vigente è dunque incostituzionale in quanto ammette l’ergastolo senza speranza di uscita, evidentemente contrario ai principi di cui all’articolo 27 della Costituzione (pena umana e tendente alla rieducazione).
"La riforma approvata è un’occasione persa" commenta Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. "Il legislatore è rimasto imprigionato nella paura di fare un regalo alle mafie, innovando in modo non sufficiente la legislazione penitenziaria. È mancato un generale ripensamento dell’attuale disciplina della concessione dei benefici ai condannati per una serie del tutto eterogenea ed illogica di reati anche ben distanti da qualsiasi matrice organizzata, mafiosa o terroristica. Inoltre nella nuova legislazione c’è stato finanche un inutile aggravamento della disciplina". Prosegue Gonnella: "è stata infatti abolita la concedibilità dei benefici nei casi di collaborazione inutile o irrilevante, così da impedire un trattamento adeguato per chi non abbia collaborato perché non ha potuto farlo, stante la sua limitata partecipazione al fatto criminoso o per l’ormai intervenuto integrale accertamento delle circostanze e delle responsabilità ad esso connesse. Ugualmente criticabile è l’aumento da ventisei a trenta anni della pena da scontare prima di poter presentare l’istanza di liberazione condizionale. Anche questa è una misura inutilmente punitiva che non va nella direzione auspicata dalla Consulta. E, infine, nulla si scrive su permessi premio e semilibertà. Vedremo se la Corte potrà dirsi soddisfatta. Nel frattempo - conclude il presidente di Antigone - ci auguriamo che in Senato la discussione sia più in linea con le sentenze della Corte di Strasburgo (Viola c. Italia) e della Corte Costituzionale".
Gentili candidate e candidati,
l’entusiasmo con il quale tutti voi avete scelto Antigone per dedicare un anno di vita alla promozione dei valori più profondi della convivenza umana è andato al di là delle nostre aspettative.
Ci sentiamo di ringraziarvi per questo con tutto il cuore. Per noi è una conferma che siamo dalla parte giusta e che portiamo avanti con serietà il nostro messaggio associativo. Ci riempie di gioia vedere che questo messaggio è stato preso in carico dai più giovani, cui tanto spesso Antigone si rivolge e che avranno il compito di andare sempre più avanti sulla strada dei diritti umani. Purtroppo non è possibile avervi tutti con noi in questo anno di servizio civile. Abbiamo dovuto inevitabilmente fare delle selezioni. Ci sono criteri precisi da rispettare nell’assegnazione dei punteggi, essenzialmente basati sugli studi effettuati e sulle esperienze pregresse, che in molte circostanze hanno pesato più dei colloqui che abbiamo avuto, tutti diversi ma tutti da valorizzare per un aspetto o per un altro.
Qui trovate la graduatoria che ne è risultata. Diamo dunque il benvenuto a chi si unirà ad Antigone per il servizio civile, il cui tra avvio, lo ricordiamo, è previsto tra fine maggio e metà giugno (siamo su questo in attesa di comunicazioni più dettagliate da parte del DPGSCU).
Lasciamo la porta ben aperta per chiunque tra gli altri abbia comunque voglia di condividere qualche esperienza con l’associazione in veste volontaria.
La commissione: Sofia Antonelli, Susanna Marietti, Grazia Parisi, Alessio Scandurra
La nomina di Carlo Renoldi a capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria è una buona notizia. La sua lunga e qualificata esperienza di giudice, anche negli uffici di sorveglianza, potrà sicuramente contribuire a dare un apporto per una gestione del sistema carcerario coerente con le norme costituzionali.
Ringraziamo la Ministra della Giustizia Marta Cartabia e il Governo per avere effettuato una scelta importante e di grande prestigio.
Facciamo i nostri auguri più sinceri a Carlo Renoldi e, per quanto ci riguarda, siamo a disposizione per dare il nostro contributo nel nome di una visione comune e costituzionale della pena.
Pubblichiamo l'elenco delle candidate e dei candidati ammessi ai colloqui di selezione per il Servizio Civile Universale ad Antigone, che si terranno lunedì 21 a partire dalle ore 9:30 e martedì 22 marzo a partire dalle ore 10:00.
Le candidate e i candidati dovranno presentarsi muniti di documento d'identità in corso di validità e, per coloro che svolgeranno il colloquio in presenza, di green pass rafforzato.
E' possibile consultare qui:
I numeri del paradosso. Un detenuto su tre finisce in carcere per la violazione di un solo articolo della Legge 309/90 che contribuisce drasticamente al sovraffollamento delle carceri. Allo stesso tempo, la normativa ha limitato ulteriormente le libertà di centinaia di migliaia di consumatori, imponendo sanzioni amministrative che colpiscono particolarmente persone socialmente ed economicamente inserite.
di Maria Pia Scarciglia, responsabile droghe Antigone. Su il manifesto del 15 febbraio 2022
In data 8 gennaio 2013 l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’uomo per violazione dell’art 3 della Cedu, che come noto sancisce il divieto di praticare trattamenti inumani e degradanti. La Corte prendeva atto della drammatica condizione di vita dei detenuti all’interno degli Istituti di pena italiani obbligando lo stato a rimediare attraverso una serie di misure deflattive, volte a ridurre il sovraffollamento carcerario.
All’epoca dei fatti la popolazione detenuta superava le 64.000 persone con un tasso di sovraffollamento vicino a percentuali ignobili per un paese Ue e firmatario di Convenzioni internazionali contro la tortura e i trattamenti inumani e degradanti. A tal proposito il legislatore, in data 23 dicembre 2013, emanava il cd. “Decreto svuota carceri” D.L. n° 146, successivamente convertito in legge, con modificazioni, in data 21 febbraio 2014, n° 10 “Misure urgenti in tema di diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria”.
Un nuovo codice penale per i minorenni. E' la richiesta che Antigone ha avanzato oggi, durante la presentazione di Keep it Trill, il sesto rapporto dell'associazione sulla giustizia minorile.
"Trill - ha spiegato Susanna Marietti, coordinatrice nazionaledi Antigone - nello slang hip hop, nasce dall'unione delle parole ‘true’ e ‘real’ per indicare qualcosa di genuino e autentico. Trill’ sono le storie dei ragazzi che finiscono nel circuito penale e che Antigone racconta nella serie video con Kento, con le loro difficoltà, fragilità, possibilità. ‘Trill’ è il ruolo che la giustizia minorile dovrebbe sempre avere: quello di proteggere i sogni più autentici dei ragazzi senza mai cedere a percorsi stereotipati, promuovendo per loro ogni opportunità futura e mantenendo genuine le loro vite".
Ieri si è tenuta la terza udienza preliminare del processo per le violenze contro i detenuti, avvenute nell'aprile del 2020 all'interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Tra le altre il giudice ha ammesso la costituzione di Antigone quale parte civile nel procedimento.
"I fatti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, le denunce di tortura, costituiscono una ferita alla democrazia del nostro paese", dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. "All'indomani dei fatti, attraverso le denunce che arrivarono ad Antigone da famigliari e detenuti, presentammo un esposto alla Procura e, anche da questo, partirono le indagini che hanno portato al rinvio a giudizio di oltre 100 persone tra agenti e funzionari. Per noi stare nel processo è un elemento importante, perché potremmo portare il nostro contributo diretto nel chiarimento di quanto accaduto e delle responsabilità. Davanti a fatti come questi c'è bisogno di percorrere la strada della giustizia", conclude Patrizio Gonnella.
Una serie per raccontare le carceri minorili attraverso le storie dei ragazzi che lì sono reclusi. E' Keep it trill, il progetto di Antigone, con protagonista il rapper Kento, la cui prima storia sarà lanciata il 31 gennaio in esclusiva da Huffpost e dal giorno successivo sui canali dell'Associazione.
Trill è una parola che nasce dall'unione di true e real e che nello slang hip hop indica un qualcosa di genuino, autentico. L'hip hop è un linguaggio che accomuna tanti ragazzi, fuori e dentro. Dentro dove li incontra Francesco "Kento" Carlo attraverso i laboratori di rap che ormai da tanti anni tiene in numerosi istituti per minorenni. E "trill" sono le storie dei ragazzi che finiscono nel circuito penale e che vengono raccontate nella serie, con le loro difficoltà, fragilità, possibilità.
La serie di Antigone è sviluppata in quattro puntate, pubblicate in quattro settimane, ognuna dedicata ad un tema specifico,. Il titolo della prima puntata è "Il quaderno giallo di Adrian".
Keep it trill sarà anche il nome del nuovo rapporto di Antigone sulla giustizia minorile che sarà presentato il prossimo 11 febbraio, a partire dalle ore 10.00, presso la sede di Legance - Avvocati Associati (Via San Nicola da Tolentino 67, Roma).
È stato approvato il progetto di Servizio civile universale di Antigone. Il progetto vuole contribuire ad aumentare le attività di conoscenza, comunicazione e divulgazione delle condizioni di vita delle persone detenute, per stimolare iniziative e attività tese al loro miglioramento, per la difesa dei diritti di questi cittadini in condizione di particolare svantaggio e per formare e educare la comunità alla difesa e promozione della legalità anche in questo difficile contesto.
Prevede attività in supporto alle azioni di monitoraggio delle condizioni di detenzione negli istituti di pena - per adulti e per minori - incrementando la costante raccolta di informazioni e facilitandone la successiva disseminazione.
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Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione entro il 9 marzo alle ore 14.00 esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, attraverso un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale avanzare la candidatura.
Nella sezione “Selezione volontari” del sito www.serviziocivile.gov.it ci sono tutte le informazioni e la possibilità di leggere e scaricare il bando.
Anche quest’anno, per facilitare la partecipazione dei giovani e, più in generale, per avvicinarli al mondo del servizio civile, è disponibile il sito dedicato www.scelgoilserviziocivile.gov.it che, grazie al linguaggio più semplice, diretto proprio ai ragazzi, potrà meglio orientarli tra le tante informazioni e aiutarli a compiere la scelta migliore.
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