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Antigone in Centro America per promuovere la sua idea di pena

Da qualche settimana Michele Miravalle, uno dei responsabili dell'Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione, è in Centro America per un progetto che prevede la mappatura dei percorsi di reinserimento per minori privati della libertà nelle carceri minorile del centroamerica. Antigone è stata chiamata a metter a disposizione la sua esperienza. Il progetto è promosso dalla Cooperazione italiana,dal Sica e dal Banco Internacional de Desarrollo e si sviluppa negli otto paesi dell'area centro americana: Costa Rica, Belize, El Salvador, Honduras, Guatemala, Nicaragua, Repubblica Domenincana, Panama. Paesi tenaci, ma fragili, dove i minori detenuti pagano le politiche repressive di "mano dura" messe in campo dai governi e una carenza cronica di politiche sociali in grado di arginare il fenomeno delle Maras e pandillas (le gang giovanili).  

Fenomeni ormai transnazionali e che anche in Italia stanno prendendo piede.
Abbiamo aderito al progetto per promuovere la nostra idea di pena, come strumento di salvaguardia dei diritti.

Di seguito alcune immagini.

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Giovane suicida a Regina Coeli. L'ultima lettera inviata al fratello.

LetteraVentiduenneNella giornata di ieri Antigone è stata contattata dalla madre del giovane ragazzo suicidatosi nella tarda serata di venerdì presso il carcere di Regina Coeli. La donna ci ha inviato l'ultima lettera che suo figlio aveva spedito al fratello lo scorso 16 febbraio, affinché fosse resa pubblica.  

Nel settembre dello scorso anno il giovane era stato collocato in Rems a Ceccano. Dopo due episodi di allontanamento e irreperibilità, al momento del ritrovamento da parte dei Carabinieri un magistrato decise per la custodia cautelare in carcere, nonostate lo spirito della legge sia quello di favorire misure cautelari non detentive.  

Nella lettera emergono con chiarezza la difficoltà psicologiche di cui soffriva il ventiduenne che fa riferimento anche all'ipotesi di suicidarsi.

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Regina Coeli. Suicida ragazzo di 22 anni. Gonnella (Antigone) e Cecconi (Stop OPG): "fatto che ci addolora e indigna"

regina coeli"Il suicidio del ragazzo di 22 anni avvenuto a Regina Coeli non solo ci addolora ma ci indigna anche". A dichiararlo sono Patrizio Gonnella (Antigone) e Stefano Cecconi (campagna Stop OPG) in riferimento al sucidio avvenuto nella tarda serata di ieri nel carcere romano dove il giovane era stato condotto dopo essere andato via da una Rems.  

"Non si cura mettendo le persone dietro le sbarre - proseguono Gonnella e Cecconi. Si cura affidando le persone, e ancor più i ragazzi, al sostegno medico, sociale, psicologico dei servizi del territorio. Se un ragazzo va via da una Rems non si deve parlare di evasione. Non si butta una vita in galera".

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Lettera aperta al Ministro della Giustizia Orlando sull’introduzione del reato di tortura

lettera-orlandoGentile Ministro,  

abbiamo ascoltato, apprezzandole, le Sue recenti dichiarazioni sull’ormai annosa questione del reato di tortura, con particolare riferimento all’assicurazione dell’impegno del Governo affinché questo venga al più presto introdotto. Abbiamo altresì notato come, dopo una lunga sospensione del dibattito, e a quasi due anni dall’approvazione del testo trasmesso dalla Camera dei Deputati, il tema sia stato nuovamente previsto all’ordine del giorno del Senato.  

Ci rivolgiamo a Lei chiedendoLe innanzitutto di voler perseguire con determinazione l’obiettivo dell’introduzione di una fattispecie specifica di tortura nel nostro ordinamento. A tal proposito, ci permettiamo di segnalarLe come, a nostro avviso, la definizione contenuta nel testo attualmente oggetto di discussione in Senato presenti diversi elementi problematici, alcuni dei quali la rendono difforme da quanto richiesto dall’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, ratificata dall’Italia nel lontano 1989.  

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Antigone e CILD contro i decreti sicurezza e immigrazione del Governo

Marco-Minniti1-600x300Nei prossimi giorni il Parlamento dovrà discutere e convertire i decreti sicurezza e immigrazione proposti dal Ministro dell'Interno Minniti e varati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 febbraio.

Due decreti che prevedono interventi fortemente restrittivi dei diritti e delle libertà.
Insieme alla Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili abbiamo raccolto i nostri argomenti costituzionali, giuridici, sociali e culturali contro questi due e li abbiamo inviati ai capigruppo della Camera; ai componenti della Commissione Affari Costituzionali della Camera e a quelli della Commissione Giustizia; nonché ai ministri della Giustizia Orlando e dell'Interno Minniti, al sottosegretario alla Giustizia Migliore e al viceministro dell'Interno Bubbico. 

Il documento è consultabile a questo link.

Manconi, Amnesty International, Antigone e Cild: no al ritorno dell'Ambasciatore italiano in Egitto

Giulio-RegeniIl 14 febbraio Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, il presidente e il direttore Amnesty International Italia, Antonio Marchesi e Gianni Rufini, e Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e Coalizione italiana libertà e diritti civili, hanno ricevuto una lettera da parte di Nino Sergi, presidente onorario di Intersos.  

Nella lettera Sergi evidenzia - a quanto pare a titolo personale - la necessità del ritorno dell’ambasciatore italiano al Cairo.  

Tale decisione, secondo Sergi, rafforzerebbe la ricerca della verità per Giulio Regeni, consentirebbe di affrontare meglio “la difficile situazione internazionale e le crescenti tensioni che minacciano la pace”, e ripristinerebbe quelle “attività di cooperazione” che “hanno risentito” dell’assenza dell’ambasciatore italiano in Egitto.  

Il 16 febbraio Sergi ha reso pubblica la sua posizione attraverso un appello al presidente del Consiglio Gentiloni e al ministro degli Affari esteri Alfano.  

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Il pacchetto Minniti calpesta i diritti

minniti-755x515Migranti e sicurezza. Contro le ordinanze dei sindaci e le nefandezze del decreto anche noi ci appelleremo ai giudici e alla rule of law
Patrizio Gonnella - il manifesto 12/02/2017

Siamo vicini alle elezioni. E il governo spera di racimolare consensi con la solita sbobba su sicurezza e immigrazione. Ieri sono state approvate una serie di misure, perlopiù vessatorie. Esprimono una idea della sicurezza palesemente classista.  

Migranti, poveri, persone con problemi vari, sono il target di misure detentive o comunque limitative della libertà personale. Un mix pericoloso. L’ennesimo pacchetto sicurezza che arriva dal fronte democratico. Ne avevamo già visti più di uno. Nessuno utile a sconfiggere culturalmente o politicamente le destre. Nonostante i Centri di identificazione ed espulsione (Cie) abbiano data prova vergognosa di sé, il governo prova a gonfiarli nei numeri fino a contenere 1.600 migranti in via di identificazione. Anche la durata massima di permanenza si estende: 135 giorni contro gli attuali 90. Per provare a convincere gli scettici, i Cie cambiano però nome. Il fatto che non si chiamino più Cie, ma Centri per il rimpatrio (Cpr), non ne cambia però la natura illiberale e la loro profonda ingiustizia. Inchieste istituzionali, governative, non governative, internazionali, giornalistiche ne hanno nel tempo ampiamente smascherato la natura intrinsecamente violenta.  

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Immigrazione e sicurezza urbana, Gonnella (Antigone/CILD): la vicinanza elettorale porta il governo a solcare terreni pericolosi per le libertà

cieCOMUNICATO STAMPA - Il governo ha presentato oggi pomeriggio due decreti legge su immigrazione e sicurezza urbana. Misure che destano grandi preoccupazioni per le loro ricadute su diritti e garanzie.  

"Non c'era bisogno di queste nuove norme in materia di detenzione e immigrazione e di più poteri per i sindaci" dichiara Patrizio Gonnella, presidente della Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (Cild) e di Antigone.  

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Antigone entra in un comitato ONU per il monitoraggio delle carceri

WhatsApp Image 2017-02-09 at 11.05.35Antigone è stata invitata a entrare a far parte di un comitato di esperti costituito dalle Nazioni Unite al fine di lavorare a strumenti di monitoraggio delle carceri mondiali costruiti sulla base delle cosiddette Mandela Rules (United Nations Standard Minimum Rules for the Treatment of Prisoners).

Il comitato di esperti, che si riunisce il 9 e 10 febbraio, è costituito da componenti istituzionali di 16 Paesi del mondo, da componenti dell'Ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine e di altri organismi Onu, da istituti di ricerca e da tre Ong: Penal Reform International, Association for the prevention of torture e Antigone.

L'agenda dei lavori

Antigone in visita al carcere finlandese di Sörnäinen

66815651Venerdì scorso, nell'ambito delle attività organizzate per la settima assemblea dell'EU Russia Civil Society Forum ad Helsinki, abbiamo partecipato alla visita organizzata presso il carcere di Sörnäinen.  

L'istituto, inaugurato alla fine dell'800, è situato nel centrale quartiere di Sörnäinen ed ospita circa 230 detenuti, ma ci sono al momento due sezioni chiuse per ristrutturazione. Si tratta di detenuti con condanne definitive, da quelle molto brevi all'ergastolo, e c'è anche una sezione protetta per sex offenders. 
La struttura non presenta significative particolarità, assomiglia a molte carceri dello stesso periodo che abbiamo visto in questi anni in giro per l'europa. E' però decisamente pulita e, soprattutto negli spazi comuni, ottimamente attrezzata ed arredata. Le celle sono per la maggior parte singole ma ci sono anche celle doppie.

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