COMUNICATO STAMPA - Dopo anni di indagini, udienze, assoluzioni, si è forse arrivati ad una svolta sul caso della morte di Stefano Cucchi. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Giovanni Musarò, chiudendo l'inchiesta bis sui responsabili del pestaggio contestano a tre carabinieri il reato di omicidio preterintenzionale.
Altri esponenti dell'arma, tutti in servizio all'epoca dei fatti alla stazione dei carabinieri Appia dove Cucchi fu portato immediatamente dopo il suo arresto, sono accusati di calunnia o di reato di falso verbale di arresto.
"Oggi è un giorno importante per il caso della morte di Stefano" dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e CILD. "Fin dal primo momento siamo stati al fianco di Ilaria Cucchi in questa sua lunga battaglia"."E' grazie al suo coraggio e alla sua tenacia se la verità su questo caso non è stata insabbiata". "Un ringraziamento va anche al procuratore Pignatone".
"Ora - conclude Gonnella - ci auguriamo si vada dritti verso una sentenza che restituisca giustizia a Stefano, la sua famiglia e tutti noi".
ROMA, 17/01/2017
Lo scorso 17 ottobre alla Camera dei deputati abbiamo presentato un dossier sulla discriminazione nel mondo del calcio.
Partendo dall'esperienza diretta che in questi anni abbiamo vissuto con Atletico Diritti (squadra che abbiamo fondato insieme a Progetto Diritti con il patrocinio dell'Università Roma Tre e il supporto della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili), abbiamo raccolto e raccontato quanto ogni giorno avviene nel nostro paese agli stranieri che vogliono giocare a calcio.
Lo abbiamo fatto nell'ambito delle #FootballPeople action weeks promosse da Fare network.
Cara amica, caro amico,
nel 2016 siamo stati in primo piano nella battaglia per i diritti umani.
Se il Parlamento è stato costretto ad affrontare temi quali la tortura, la dignità e il rispetto dei diritti nelle carceri, la riforma dell’ordinamento penitenziario, una giustizia più giusta e meno selettiva è stato anche grazie alla lotta di Antigone e degli iscritti alla nostra Associazione.
Purtroppo il clima di insicurezza sociale che si vive, abbinato all’allarme provocato dal terrorismo, fanno sì che le retoriche del populismo penale tornino nuovamente in campo.
Lo scorso mese di luglio presentammo la campagna #NonIsoliamo i diritti, con una proposta di legge per la riforma del regime dell'isolamento, consapevoli dei rischi che esso ha per la salute psico-fisica della persona detenuta. Oggi quella proposta è stata depositata alla Camera dei Deputati.
A firmarla finora sono stati i deputati Daniele Farina, Arcangelo Sannicandro, Arturo Scotto, Donatella Duranti, Marisa Nicchi, Annalisa Pannarale, Serena Pellegrino, Giovanna Martelli, Gianni Melilla, cui si sono aggiunte Marialuisa Gnecchi e Gessica Rostellato.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto a tutti i deputati chiedendo di sottoscrivere a loro volta la proposta.
Ti invitiamo a fare lo stesso, scrivendo ai deputati (a tutti, a quelli del tuo partito o quelli del tuo territorio) chiedendo loro di apporre la firma e di lavorare affinché la proposta di legge venga discussa e approvata.
Qui trovi il testo della legge da inviare nella e-mail.
Per rimanere informato sulla proposta di legge e i progressi che farà iscriviti alla nostra newsletter.
COMUNICATO STAMPA - "Oggi il Capo della Polizia in alcune interviste conferma l'intenzione del Governo di riaprire un CIE per regione, prevedendo finanche la permanenza obbligata in essi fino a un anno. Ricordiamo che non molto tempo fa, proprio per le ingiustizie, le disumanità e l'ineffettività del sistema di identificazione - per il quale un allungamento del periodo di trattenimento si rivela privo di efficacia -, i tempi furono fortunatamente ridotti a novanta giorni.
La detenzione nei CIE, va altresì ricordato, avviene per persone che non hanno commesso un reato o che, avendolo commesso, hanno già scontato la propria pena. Non va quindi trasformata in detenzione arbitraria.
COMUNICATO STAMPA - "Nella conferenza stampa di stamattina il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro degli Interni Marco Minniti sono tornati sull'argomento radicalizzazione nelle carceri, relativamente al terrorismo di matrice islamica.
Più volte abbiamo avuto modo di ribadire come il rischio radicalizzazione si combatta solamente attraverso l'applicazione degli standard internazionali del Consiglio d'Europa e cioè attraverso il riconoscimento dei diritti religiosi, degli stranieri, da accompagnare ad una costante informazione, possibile solo attraverso un staff specifico fatto di mediatori culturali e linguistici.
Una festa di sport, solidarietà e integrazione voluta dall'Atletico Diritti e dall'Associazione Italiana Calciatori, con la collaborazione di Liberi Nantes, è quella che si terrà il 5 gennaio 2017 presso il campo XXV Aprile a Roma.
La manifestazione prevede un quadrangolare cui prenderanno parte l'Atletico Diritti, squadra composta da studenti, migranti e persone in esecuzione penale, nata dalla collaborazione tra Progetto Diritti, Antigone, con il patrocinio dell'Università Roma Tre; una rappresentanza dell'AIC con il presidente Damiano Tommasi in prima fila assieme ad altri ex calciatori e calciatrici; Liberi Nantes, squadra composta da rifugiati e richiedenti asilo; l'AC Cittareale, squadra della provincia di Rieti il cui paese è stato colpito dal terremoto avvenuto negli scorsi mesi.
COMUNICATO STAMPA - "L'evasione di tre detenuti dal carcere romano di Rebibbia, pur essendo un fatto grave, non deve mettere in discussione politiche penitenziarie dirette alla responsabilizzazione e alla risocializzazione delle persone detenute.
L'imputazione del reato di "colpa del custode" nei confronti del direttore, del comandante di reparto e di un certo numero di poliziotti penitenziari - come emerge da alcuni organi di stampa -, può costituire un freno ingiusto nei confronti di chi è impegnato in attività dirette al recupero sociale dei detenuti.
Cara amica, caro amico,
da sempre raccontiamo che la giustizia è di classe, quanto essa sia dura nei confronti dei più vulnerabili. Lo facciamo andando molto volte contro il senso comune che vorrebbe più galera per tutti ma soprattutto per immigrati, poveri, tossicodipendenti.
Noi andiamo in giro per le prigioni, difendiamo i diritti dei meno protetti, andiamo in giudizio contro i torturatori. Per farlo abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Regala una tessera di Antigone a un tuo amico, a una tua amica, ai tuoi genitori, a tuo figlio. Ci aiuterai così a visitare un carcere in più, a portare a processo un torturatore altrimenti impunito, a difendere i nostri diritti.
Patrizio Gonnella, presidente Antigone
Iscriverti o regalare la tessera di Antigone è facile. Basta compilare questo form e rimandarlo via e-mail, fax, posta ordinaria compilato in ogni suo campo assieme alla copia del bollettino postale, dell'effettuato bonifico o del pagamento su paypal (che potete effettuare qui).
Insieme alla tessera vi invieremo una cartolina da poter mettere sotto l'albero della persona a cui vorrete regalarla.
COMUNICATO STAMPA - "Qualunque sia la durata del Governo alcune cose si possono fare comunque in tempi rapidissimi.
In primo luogo c'è da fare la riforma penitenziaria. Il testo approvato alla Camera prevede norme sull'accesso facilitato alle misure alternative, sui diritti degli stranieri e delle donne; prevede inoltre regole ad hoc per minori, diritti religiosi, diritto alla sessualità e alla salute. Ora è al vaglio del Senato.
Il ministero della Giustizia guidato da Andrea Orlando ha dato vita a una grande importante e qualificata consultazione sui temi penitenziari, coinvolgendo anche la società civile. Sarebbe un peccato non fare diventare legge molte delle proposte lì presenti. Chiediamo al ministro Orlando di prevedere una corsia privilegiata alla riforma penitenziaria.
In tempi altrettanto rapidi si può approvare con atto del Governo una norma che approvi il crimine di tortura. Ci vorrebbero pochi giorni se mai ci fosse la volontà politica. In questo caso ci appelliamo al ministro Orlando, al ministro Minniti e al presideNte incaricato Gentiloni".
ROMA, 13/12/2016