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Numeri identificativi per le forze dell'ordine: lanciata una petizione europea

numeri identificativi

Una direttiva europea che imponga agli stati membri di adottare i numeri di identificazione per gli agenti delle forze dell'ordine. È questo l'obiettivo di una petizione a livello europeo promossa dall'associazione European Democratic Lawyers e indirizzata al Commissario Europeo, alla Commissione Europea e alla Sottocommissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo.
La campagna ha l'obiettivo di raccogliere il numero più alto possibile di firme in tutti gli stati membri entro febbraio 2015, quando sarà presentata alle autorità europee. In molti paesi membri dell'UE, etichette con i nomi o numeri identificativi non sono inserite nelle uniformi della polizia, così è in Italia, in altri Paesi possono essere nascoste, ad esempio durante le attività di controllo dell'ordine pubblico.

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Dichiarazione di Patrizio Gonnella (presidente di Antigone) sulla sentenza di Appello del processo Cucchi

stefano-cucchi 650x447Dunque, nessuno è responsabile per la morte di Stefano Cucchi. La sua vita è stata nelle mani di tante istituzioni dello Stato. Decine di operatori della sicurezza, della giustizia e della sanità pubblica lo hanno incrociato in quei giorni che lo hanno portato alla morte. Eppure, secondo la Corte d’Appello, non c’è neanche un colpevole. 

Nei casi di tortura e di violenze istituzionali, nel nostro paese, perseguire i responsabili è operazione tragicamente impossibile. Mancano le norme (come il reato di tortura) e manca una cultura pubblica di rispetto profondo della dignità umana. 

Anche in questo caso ha prevalso lo spirito di corpo che impedisce la ricostruzione puntuale dei fatti e il raggiungimento della verità storica. A questo punto non resta che sperare che la Corte Suprema di Cassazione annulli una sentenza, come quella odierna, che si muove perfettamente nel solco di una storia, quella italiana, che fa fatica a dare giustizia a chi ne ha diritto.

 

Domani l'Italia sotto giudizio ONU. Gonnella: "Sulla tortura auspichiamo presa di posizione internazionale"

tortura"La tortura non è un reato in Italia. Eppure l'Italia ha ratificato ben 26 anni fa la Convenzione Onu che ce lo imponeva". Lo dichiara Patrizio Gonnella, presidente nazionale di Antigone.

"Domani il nostro paese andrà sotto il giudizio del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Noi abbiamo evidenziato questo tragico gap presente nella nostra legislazione. È indegno un paese che persegue tutto e tutti tranne i torturatori".

"Auspichiamo - conclude Gonnella - una forte presa di posizione internazionale".

 

 

Papa Francesco contro ergastolo e tortura. Gonnella (Antigone): "La politica italiana prenda esempio"

carceriCon le parole pronunciate oggi di fronte all'Associazione Internazionale di Diritto Penale, Papa Francesco ha dimostrato qualcosa di più di una generica attitudine cristiana verso la vita. Nel pronunciarsi contro ogni forma di pena di morte incluso l'ergastolo, ha parlato di pene che devono rispettare la dignità umana e non essere forme di tortura, ha parlato di una giustizia selettiva che è forte con i deboli e debole con i forti, ha parlato di un sistema penale troppo invasivo e dell'assurdità del fatto che il carcere sia la sola pena prevista. Tutte cose che noi andiamo dicendo da sempre.

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Nuove norme sui CIE. Liberazione immediata per chi è dentro illegitimamente

cieUn passo avanti verso l’abolizione dei Centri di Identificazione e di Espulsione è stato fatto ieri quando la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la Legge Europea 2013-bis, all’interno della quale sono inserite nuove norme relative ai tempi di permanenza nei Centri.

La nuova norma prevede infatti che il migrante da identificare possa essere tenuto all’interno del Centro per un periodo di complessivi 30 giorni.

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Fini-Giovanardi, depositata sentenza su pene illegittime

Sono state depositate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 29 maggio in merito alle pene illegittime derivate dall'abrogazione da parte della Consulta della Legge Fini-Giovanardi. Ora è urgente procedere con rapidità alle scarcerazioni di chi è ancora illegittimamente detenuto.

Le motivazioni della sentenza (pdf)

La commissione Gratteri e la riforma nostalgica

patrizio-gonnella-associazione-antigoneDi seguito l'editoriale di Patrizio Gonnella uscito su il manifesto di oggi

Le carceri non devono essere dirette dalla Polizia e non devono finire sotto il controllo del Ministero degli Interni. Finanche chi ha privatizzato parte del sistema delle prigioni, come gli Usa o il Regno Unito, ha riservato le competenze al Ministero della Giustizia. Tra i suggerimenti che le organizzazioni internazionali danno alle nuove democrazie vi è quello di togliere le prigioni dal controllo dei ministeri di Polizia. Mario Gozzini, a cui si deve la grande riforma carceraria del 1986, scriveva di direttori penitenziari straordinari, motivati, democratici che si sentivano in perfetta sintonia con il dettato costituzionale, il quale prevede, va sempre ricordato, che la pena non deve consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e deve tendere alla rieducazione del condannato. Gozzini raccontava anche di come accadesse spesso che giovani direttori, giunti entusiasti a lavorare in carcere, si fossero poi progressivamente demotivati scegliendo di lavorare altrove. La storia della pena in Italia ha vissuto anche anni bui, tristi.

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Nasce la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili. Il 17 ottobre la prima conferenza pubblica

 

logocildNasce la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili. Primo esperimento di contaminazione delle libertà la Cild nasce da un grandissimo numero di organizzazioni della società civile italiana che hanno deciso di dar vita a questa Coalizione, pur nella eterogeneità dei temi trattati e delle proprie storie. Il presidente è Patrizio Gonnella, attuale presidente dell’Associazione Antigone.

Le associazioni che aderiscono sono: A buon diritto, Antigone, Arci, Arcigay, Asgi, Associazione 21 Luglio, Associazione Luca Coscioni, Associazione Nazionale Stampa Interculturale, Associazione Tefa Colombia – Cooperazione Internazionale Modena, Cie Piemonte, Certi Diritti, Cipsi, Cittadinanzattiva, Cittadini del mondo, Cospe, Diritto di sapere, Fondazione Leone Moressa, Forum Droghe, Lasciatecientrare, Lunaria, Movimento Difesa del Cittadino, Naga, Parsec, Progetto Diritti, Società della Ragione, Zabbara.

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Carceri. Antigone: Bitonci non sa cosa siano i diritti umani. Le responsabilità le cerchi in casa propria

carcereinside"Il Sindaco di Padova ignora la legge. Non sa cosa siano i diritti umani. Non conosce le norme e le sentenze della Corte Europea dei diritti umani". Sono le prime parole di Patrizio Gonnella, presidente nazionale di Antigone, in seguito ad uno dei primi casi di applicazione del decreto che prevedeva un rimedio compensativo per i detenuti che avessero subito un trattamento inumano e degradante ai sensi dell'art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. "L'Italia ha per anni maltrattato i propri detenuti - prosegue Gonnella. Il risarcimento è d'obbligo perché lo prevede la legge e perché, suo malgrado, siamo in Europa. Solo il difensore civico di Antigone ha già presentato centinaia di ricorsi. Questa è la prima condanna. Stia tranquillo Bitonci che ne arriveranno altre". "D'altronde le colpe hanno nomi precisi molti dei quali leghisti: una menzione la meritano Bossi, la cui legge sull'immigrazione ha riempito le carceri; Castelli, che negli anni in cui era Ministro ha lasciato il sistema penitenziario nel degrado totale. La Corte dei Conti dovrebbe rivalersi su di loro" conclude il presidente di Antigone.

Il modulo per presentare l'istanza di risarcimento (link) con un commento dell'avvocato Simona Filippi, Difensore Civico di Antigone.

Appello per uno Studio Globale sui Diritti dei Bambini Privati della Libertà

liberty

 

La campagna Call for a Global Study on Children Deprived of Liberty ha organizzato un evento a New York il 13 ottobre, durante la settimana dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini. L'associazione italiana Antigone ha partecipato alla campagna prima dell'estate e sostiene la richiesta di una ricerca che ancora non è stata compiuta nonostante ve ne sia un grande bisogno. I dati quantitativi e qualitativi sono assolutamente insufficienti. In tutto il mondo, i bambini vengono troppo spesso privati della loro libertà. La detenzione non è usata come ultima possibità, come stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia.

La detenzione dei bambini è dannosa ma in crescita

Uno studio sui bambini privati della libertà è necessario, sostiene la campagna, poiché un crescente numero di bambini sono privati della loro libertà ogni anno, nonostante le prove che la detenzione sia costosa, inefficace e abbia un impatto negativo sulla salute e sullo sviluppo dei bambini. Il numero esatto dei bambini privati della libertà in tutto il mondo è sconosciuto. Uno studio globale fornirebbe dati completi su tutte le forme di detenzione dei bambini, valuterebbe come gli standard internazionali vengono implementati sul campo e individuerebbe le raccomandazioni e le best practices da implementare, incluse le alternative al carcere che possono risultare più proficue sia per i bambini che per la società.

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